Il 38enne palmese Raimondo Burgio, accusato di avere ucciso il cognato e suo compaesano Ignazio Scopelliti, 45 anni, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. I suoi legali difensori, gli avvocati Francesco Scopelliti e Giovanni Lo Monaco, hanno chiesto al Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano di accedere al rito alternativo. Burgio è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. Il pubblico ministero Emiliana Busto aveva chiesto il rinvio a giudizio. Prossima udienza l’8 ottobre prossimo.
Burgio nei mesi scorsi è tornato libero per scadenza dei termini di custodia cautelare. Il fatto di sangue risale al novembre del 2018, in via Palladio a Palma di Montechiaro, maturato in un contesto familiare connotato da un equilibrio delicatissimo, e da violenze domestiche.
Burgio ha sparato, da distanza ravvicinata, esplodendogli contro quasi l’interno caricatore. Scopelliti centrato al petto, è stramazzato sull’asfalto, ed è morto sul colpo. Il presunto autore venne arrestato poco dopo dai carabinieri. Ad incastrarlo i filmati di alcune telecamere di impianti di video sorveglianza.