D’amico non poteva stare nel luogo dell’incidente. Agozzino ammette le sue colpe

Tutta Sambuca prega per Leo D’Amico: gravi ma stazionarie le condizioni di salute dell’uomo investito durante il Giro. d’Italia

AGRIGENTO. Sono stazionarie le condizioni di salute di Leo D’Amico, 48 anni, il vigilantes di Sambuca di Sicilia che da ieri lotta per la vita all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dopo essere stato travolto sulla statale mentre era impegnato a garantire il servizio staffetta nella tappa Agrigento- Santa Ninfa del Giro d’Italia.

Le dinamiche dell’incidente stradale, sono state chiarite da Gaetano Agozzino, il settantenne, di Agrigento, che alla guida della sua Fiat Stilo ha forzato il varco sulla strada statale 640, scaraventando il motociclista a terra a diversi metri di distanza. Il pensionato, come scrive La Sicilia, ha reso dichiarazioni spontanee, raccontando come sono andati i fatti. Dopo una discussione con gli operatori di Anas, per passare ad ogni costo. Agozzino avrebbe ammesso le proprie responsabilità, riconducendo il brutto gesto, come frutto di un momento di nervosismo. Dall’altra sera si trova agli arresti domiciliari, con le accuse di lesioni colpose gravissime, e resistenza a Pubblico ufficiale. Mercoledì mattina si era recato a Maddalusa per fare una corsetta, come suo solito, ma nel frattempo la strada era stata chiusa al traffico per l’imminente passaggio dei ciclisti. Alla vista delle transenne, scrive ancora La Sicilia, ha avuto un alterco verbale, dai toni abbastanza accesi, con i due operatori dell’Anas, in servizio nella zona, che gli avevano impedito il passaggio. All’ennesimo diniego, oramai fuori di sé, sarebbe salito in macchina, e accelerando si sarebbe “fiondato” sulla statale, impattando con la motocicletta Bmw, con in sella D’Amico, appena sopraggiunta. Stamattina è prevista l’udienza di convalida. Contemporaneamente la Procura di Agrigento, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo d’inchiesta, coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore Vella, e dal sostituto procuratore Paola Vetro, sta cercando di accertare le ragioni, per le quali, lo stesso D’Amico stava percorrendo con la sua moto il tracciato, poco prima del passaggio dei corridori. Chiarito che non è un giudice di gara del Giro d’Italia, né un coadiutore di Anas, come inizialmente si era detto, adesso bisognerà capire perché si trovava dentro il percorso, già chiuso

L’incidente è accaduto prima del passaggio dei ciclisti in contrada Maddalusa, fra Agrigento e Porto Empedocle. Un anziano professore in pensione, Gaetano Agozzino, 70 anni, ha forzato il posto di blocco con la sua Fiat Stilo travolgendo la moto. Dopo essere stato interrogato, l’investitore è stato arrestato dalla polizia stradale con l’accusa di lesioni colpose gravissime e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo si trova ora ai domiciliari. Questa mattina nel luogo dell’incidente c’è stato un sopralluogo degli inquirenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Gravi le lesioni riportate dal motociclista che a Caltanissetta è stato operato per emorragia cerebrale. Ora si trova in coma ed è in gravi condizioni. Ma le sue condizioni sono stazionare. D’Amico si trovava in sella a una Bmw data per l’occasione in comodato d’uso da una concessionaria di Palermo. Rappresentante di sanitari, Leo è molto conosciuto a Sambuca, è un grande appassionato di auto e moto e ieri mattina aveva partecipato anche alla cerimonia di avvio della tappa agrigentina, postando sul suo profilo facebook anche un video, tanti gli amici che hanno scritto sul suo account.