Un travaglio visibile dopo tutte le note vicende degli ultimi mesi che hanno registrato un totale rinnovamento della Giunta. Un rinnovamento, a dire della Sindaca Alba e degli stessi nuovi assessori nominati, secondo i desideri dell’on. Giovanni Di Caro. Che invece si è dichiarato estraneo all’operazione, ingenerando perplessità e dubbi ancora non chiariti nell’opinione pubblica .
Un travaglio politico-amministrativo in questo momento palpabile, nella logica dei corsi e ricorsi di vichiana memoria. E ciò a sentire l’ultima notizia che dà per sicuro l’avvicendamento nella carica di Presidente del Consiglio Comunale tra Salvatore di Naro con Calogero Pirrrera, sino ad ora vice presidente in questi due anni e mezzo di amministrazione pentastellata.
Un avvicendamento che in queste ore viene dato assolutamente per sicuro, perché stabilito in un verbale che si dice datato 4 Luglio 2016, ore 20,30 e firmato dai componenti del M5s di Favara, cioè, (come espressamente specificato) Consiglieri Comunali, Amministratori e componenti del Meetup di Favara 5-Stelle.
Un verbale che suscita la meraviglia di tanti; rimasto conservato nel cassetto ed adesso invece portato a conoscenza di tutti. Un verbale a suo tempo stilato a pochi giorni dal ballottaggio che sanciva definitivamente il trionfo del Movimento 5-Stelle con l’elezione a Sindaco di Anna Alba con quasi il 73%.
Una percentuale così elevata con cui – per dirla con gli osservatori politici – la città aveva voluto seppellire il passato, prestando credibilità alle assicurazioni che erano state date sulla trasparenza, sul palazzo di vetro, sulle consultazioni pubbliche e periodiche dei cittadini, che sarebbero stati convocati in pubblica assemblea, perché tutto sarebbe stato sempre alla luce del sole, mirando unicamente al bene della città.
Sappiamo come sono andate e come vanno le cose, perché come dice il proverbio, una cosa è il dire, altra è il fare. E si fa e si opera così come è sotto gli occhi di tutti.
Ma questa logica di avvicendamento da prima repubblica, già scritta ed accettata da tutti gli addetti ai lavori, al di là dei diretti firmatari, forse davvero ben pochi se l’aspettavano.
Un modo di agire che oggi, mi pare che dai più viene giudicato quasi surreale, specie se confrontato con i messaggi propagandistici del tempo, che in condanna del passato tutto potevano anche volere dire, tranne che un manuale Cencelli elevato a potenza.
Comunque sia, Favara oltre a non rimpiangere il passato, soprattutto quello recente, pare comunque disponibile nel complesso a subire anche questo improvviso avvicendamento.
Che, comunque, però non dovrebbe almeno stavolta trovare impreparato nemmeno l’on. Di Caro. E non solo per gli stetti legami di parentela col neo-presidente al quale anche noi vogliamo comunque fare i migliori auguri.
L’auspicio deve essere quello che, specie dopo l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, e con tutti gli altri problemi sul tappeto, ci possa essere una vera ripresa di nuovo impegno per la città, con quella verve e passione che hanno convinto a suo tempo i favaresi, allora come oggi, desiderosi di seppellire un certi tipo di passato.
(Diego AQCUISTO)