“La situazione a Lampedusa è tornata gestibile ma resta lo stato di calamità”. Il sindaco di Lampedusa Totò Martello annuncia che l’hotspot di contrada “Imbriacola”, dopo l’emergenza dei giorni scorsi, adesso ospita circa duecento migranti, poiché duecentocinquanta sono partiti con un traghetto destinazione Porto Empedocle, e altri cento con le motovedette della Capitaneria di porto. Trecentocinquanta persone in meno.
Ieri il sopralluogo a Lampedusa del presidente della Regione Musumeci e dell’assessore alla Salute Razza che hanno visitato l’hotspot dopo lo sbarco di oltre 700 migranti.
“Con Musumeci abbiamo concordato sulla necessità di proclamare lo stato di calamità di Lampedusa – dice Martello – Oltre alla questione dei migranti ci sono i problemi delle imbarcazioni attraccate al molo Favaloro che inquinano, o che con il maltempo rompono gli ormeggi e danneggiano le barche dei pescatori, le imbarcazioni affondate e infine l’invasione nelle acque nazionali, entro le 12 miglia, di ciprioti, libici, tunisini: non si pesca più perché non c’è più nessun controllo delle acque territoriali. A questo aggiungiamoci la crisi economica da Covid, i divieti di vendita del pesce e allora perché il Governo non proclama lo stato di calamità che chiediamo?”.