Con una richiesta, che per certi versi rappresenta un colpo di scena, il pm Carlo Cinque, che rappresenta l’accusa nel processo scaturito dall’inchiesta sulla morte di Carmelino e Laura Mulone, i fratellini di Aragona, rispettivamente di 9 e 7 anni, morti nel settembre del 2014 travolti dall’esplosione di un vulcanello nella Riserva delle Maccalube di Aragona, ha chiesto ed ottenuto la trasmissione degli atti di interrogatorio di una teste al proprio ufficio. Nello specifico sembra che il pm voglia accertare se vi siano o meno altre responsabilità sulla vicenda oltre a quelle ipotizzate dall’accusa da parte di Domenico Fontana, allora esponente di spicco di Legambiente e direttore della Riserva, di Daniele Gucciardo, dipendente di Legambiente, e di Francesco Gendusa, funzionario dell’assessorato regionale competente, finiti a processo con l’accusa di omicidio colposo. Tra i testi escussi ieri, particolare attenzione è stata rivolta dal pm alle dichiarazioni di Loredana Oliveri, che ha raccontato che il consiglio regionale che si occupa di parchi e riserve, esprimendo anche pareri sulla sicurezza di queste, fino al momento della tragedia non fu operativo per ragioni diverse, non emanando alcun parere, né alcuna ispezione, né alcuna delibera circa la riserva di Aragona. Da qui la richiesta, el pubblico ministero, di trasmissione degli atti dell’udienza al proprio ufficio.