L’inchiesta sulla morte degli operai dell’agrigentino, Franco Gallo e Gaetano Cammilleri, precipitati da un’altezza di 32 metri all’interno di una cisterna a Naro, mentre stavano effettuando lavori di manutenzione alle pompe idrauliche della diga Furore, prosegue e sembra allargarsi.
Sono stati ascoltati diversi colleghi delle vittime e sequestrati nuovi documenti. Sul registro degli indagati della Procura sono stati iscritti il titolare dei due operai, Francesco Mangione, 53 anni di Raffadali, e il collaboratore nonché dirigente regionale , Gaetano Valastra, 52 anni di Catania. Emergono, infatti, forti perplessità sulle condizioni del montacarichi su cui erano a bordo i due lavoratori risultata essere “tecnicamente non adeguata”.
L’inchiesta è per omicidio colposo e ad occuparsene sul campo, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Salvatore Vella, sono i carabinieri di Licata e gli uomini dell’Ispettorato provinciale del Lavoro che avrebbero fatto una prima ricostruzione.
I due operai avrebbe utilizzato il montacarichi che non è abilitato al trasporto di persone, montacarichi che si è rotto con le conseguenze nefaste che sappiamo, date le pessime condizioni in cui versava. Accanto al montacarichi vi sono le scale, purtroppo non utilizzate dai due.
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