Dalla Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento sarebbe riuscito ad organizzare il traffico di stupefacenti utilizzando diversi cellulari. La droga arrivata anche dentro l’istituto penitenziario per essere consumata personalmente o per cederla ad altri detenuti. La Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ha chiuso le indagini dell’inchiesta “The Wall”, una indagine che ipotizza un’associazione dedita al traffico di stupefacenti per conto della famiglia mafiosa gelese dei Rinzivillo. Il sostituto procuratore, Chiara Benfante, ha altresì chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 24 imputati che adesso rischiano il processo.
La prima udienza preliminare si è già celebrata davanti il gup Emanuela Carrabotta. Tra i protagonisti vi è Giovanni Rinzivillo, ritenuto ingranaggio fondamentale dell’intero gruppo, motivo per il quale gli viene contestata anche l’aggravante di essere uno dei promotori. Dal carcere di contrada Petrusa “servendosi di telefoni cellulari illecitamente introdotti all’interno degli istituti di pena” avrebbe “coordinato e organizzato traffici di stupefacenti”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
