“Scolpire il tempo. Il paesaggio e il cinema” è una retrospettiva di film – si legge nella nota stampa – sul rapporto fra lo spazio fisico e il complesso sistema di percezioni attraverso cui lo sguardo costruisce e riconosce il paesaggio come immagine cinematografica, mostrando di volta in volta la capacità del cinema di porsi come territorio in cui lo spazio e la sua rappresentazione diventano idee, sguardi, possibilità di pensiero. È proprio sul rapporto tra questi elementi che hanno luogo le differenze che fanno del paesaggio di volta in volta un ambiente vicino o ostile, uno spazio interiore, un luogo di forme e movimenti, uno spazio di radicale alterità o familiarità, solitudine o comunità. Un modo per riflettere sulla tutela del paesaggio e sul rispetto della natura, contro i tentativi di violazione della modernità.
Questa rassegna, si legge in una nota stampa, dell’Ente Parco Valle dei Templi cerca di declinare il paesaggio attraverso le varie forme raccolte dallo sguardo degli autori, con particolare riferimento al paesaggio del sud Italia (Calabria, Basilicata, Puglia), laddove esso è ancora integro, e con incursioni nel cinema di altri paesi per il rapporto con cui la natura condiziona il carattere di chi la attraversa.
Sei appuntamenti ogni martedì, dal 2 maggio al 6 giugno, con ingresso gratuito alle ore 17:30, nella sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico “Pietro Griffo”. Si inizia martedì 2 maggio con il film “Una storia vera”, per la regia di David Lynch, basato su un fatto realmente accaduto, che racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell’Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di un piccolo trattore rasaerba per andare a trovare il fratello reduce da un infarto. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 386 chilometri, viaggiando 8 km orari e attraversando il paesaggio ricco e mutevole dell’entroterra americano.
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