Bollette idriche, arrivano i conguagli ed è scontro.
AGRIGENTO. Tariffe idriche e decreti ingiuntivi per i morosi tornano a dividere politici e gestori del servizio nell’Agrigentino. A far scoppiare la scintilla è stato il deputato regionale Carmelo Pullara che ha chiesto l’audizione in commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars dell’assessore per l’energia ed i servizi di pubblica utilità Pierobon, dell’Ati, della gestione commissariale del servizio idrico e Cittadinanzattiva.
“L’ex Girgenti acque – spiega Pullara – si adegua alle nuove tariffe deliberate dall’Ati e invia bollette idriche a conguaglio a decorrere dal gennaio 2018. I cittadini agrigentini si vedono recapitare in questi giorni bollette idriche maggiorate a seguito dell’adeguamento alle nuove tariffe. È chiaro che tutto questo grava sulle tasche dei cittadini, commercianti, imprenditori e amministratori di condomini che hanno fortemente e legittimamente contestato questi aumenti. Adeguamenti inopportuni e ingiusti soprattutto considerando il periodo drammatico e difficile che stiamo vivendo, anche dal punto di vista economico, a causa della pandemia Covid. Trovo legittima la protesta – dice ancora il deputato – già fortemente penalizzate, che non sono in grado di affrontare gli adeguamenti a conguaglio e comprendo la rabbia di altrettante associazioni di consumatori che prospettano la possibilità di impugnare in massa le bollette ritenendole illegittime”. La gestione commissariale del servizio idrico integrato Ati Ag9, attraverso l’autorevole voce di uno dei componenti, l’avvocato Giuseppe Massimo Dell’Aira, non ci sta a passare per quelli che tartassano i cittadini – utenti.
“Ho potuto notare – dice Dell’Aira – che ad Agrigento si fa politica sull’acqua e non politica per l’acqua, con una differenza molto sostanziale. Per quanto riguarda l’adeguamento retroattivo delle tariffe – aggiunge – va spiegato che è un atto di competenza dell’Ati, previsto ed imposto dalla legge. Gli adeguamenti sono legati ad una serie di parametri e le tariffe dipendono da questo. Ad esempio non deve essere sottaciuto il fatto – spiega il commissario – che a causa delle reti idriche vetuste e colabrodo noi perdiamo il 50 per cento dell’acqua immessa nelle condutture che paghiamo a caro prezzo. Detto questo va anche precisato che l’Ati ha rivisto la tariffa per il 2018, limandola leggermente, ma non ha fatto nulla per il 2019 rimandando la decisione a quando sarà pronta la nuova società consortile. Una cosa incredibile. Quanto al pagamento degli arretrati noi siamo pronti a concedere delle rateizzazioni e andare incontro alle esigenze dei cittadini che hanno veramente bisogno, cercando invece di colpire i furbi che per non pagare giustificano uno stato di bisogno inesistente. Noi non siamo imprenditori e paradossalmente – conclude Dell’Aira – siamo già un esempio di gestione pubblica del servizio idrico integrato”.
Intanto la presidente della commissione regionale Ambiente e Territorio, Giusi Savarino ha annunciato: “’In merito all’invio retroattivo delle bollette dell’acqua effettuato da Girgenti acque nei giorni scorsi, voglio vederci chiaro. Per questo, mercoledì convocherò un’audizione sul servizio idrico nella provincia di Agrigento, con particolare riferimento alle problematiche dei Comuni che hanno segnalato criticità. Nella stessa giornata convocherò anche il commissario nazionale Maurizio Giugni, per continuare a monitorare lo sviluppo degli appalti sulle reti e sugli impianti di depurazione. È necessario seguire passo passo sia l’andamento degli appalti che la trasformazione societaria dell’ente erogatore del servizio idrico. Ciò per garantire ai cittadini la qualità del servizio offerto e le tariffe a cui viene offerto”.
Nella foto Gervasio Venuti, l’ex prefetto agrigentino Dario Caputo e Giuseppe Massimo Dell’Aira
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