
Successo o fallimento? In casa Fortitudo c’è attesa per la consueta conferenza stampa di fine stagione del presidente Salvatore Moncada. In quella sede il main sponsor non solo traccerà il bilancio del campionato appena concluso ma anche le linee programmatiche della prossima stagione. La tifoseria è in trepidazione. Vuole conoscere l’umore del presidente e capire quanto e come è intenzionato ad investire su questo straordinario progetto.
Intanto tra realtà o delusione, infortuni o alibi, il dibattito impazza tra commentatori e tifosi.
Le cinque sconfitte consecutive rimediate nella parte finale della stagione, infatti, hanno estromesso la compagine di coach Franco Ciani dalla qualificazione alla post season, nonostante avesse occupato stabilmente i piani nobili della classifica per ben 28 giornate su 30.
La delusione è stata tanta e per capire se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, bisogna sentire le esternazioni del suo massimo dirigente.
In un’ottica di progetto economicamente sostenibile, alla società presieduta da Salvatore Moncada non si può appuntare nulla.
Riuscire a drenare adeguate risorse finanziarie per misurarsi in un campionato sempre più competitivo e, per di più, in un contesto economico difficile, è già un grosso successo.
La cronaca delle ultime due stagioni ci ha consegnato due casi eclatanti di irregolarità finanziarie che hanno coinvolto due società storiche come la Viola Reggio Calabria e la Mens Sana Siena, quindi, in questo senso, va più che bene continuare in questa direzione.
Non tutte le ciambelle però riescono con il buco. Questa volta la Moncada non ha centrato l’obiettivo playoff, interropendo una tradizione positiva che la vedeva sempre in post season negli ultimi 8 anni. Sotto la guida di Franco Ciani la Fortitudo non solo è sempre entrata in griglia playoff ma si era ritagliata anche il ruolo di possibile outsider, puntando su giocatori dimostratisi vere rivelazioni. Tanti nomi sono esplosi proprio in casa Moncada. L’americano Kwame Vaughn, Fabio Mian e Kelvin Martin di recente alla Virtus Bologna, giusto per fare qualche nome.
Se in passato però la squadra aveva investito su volti nuovi, rivelatesi poi giocatori con ottime potenzialità; questa volta non tutto è andato secondo i piani. Complici gli infortuni ed una rotazione che per gran parte del campionato è stata corta, Agrigento ha avuto nel suo roster poche certezze su cui contare.
Una di queste è sicuramente stata Jalen Cannon. In estate il ds Cristian Mayer era riuscito a trattenere l’americano. Via il play titolare Ruben Zugno al suo posto ha preso Amir Bell, americano all’esordio, cui si sono aggiunti due esterni promettenti, Edoardo Fontana e Dimitri Sousa, il primo messosi in luce in serie B e il secondo in un piccolo college americano. A completa il roster un under 18, Paolo Nicoloso. Superfluo aggiungere che meglio di così era proprio difficile fare.