Dietro il successo di uno spettacolo, c’è sempre la competenza e lo scrupoloso lavoro di un esperto in organizzazione di grandi eventi. Anzi due!
Ci riferiamo a Enzo e Federico Bellavia, rispettivamente direttore generale e presidente della Fondazione Teatro Valle dei Templi di Agrigento.
Padre e figlio che quest’anno hanno organizzato una stagione ricca di eventi sold out, per il festival “Il mito nella Valle dei Templi 2023”.
Ultimo in ordine di tempo, l’esilarante show di Enrico Brignano dello scorso 7 settembre.
Un festival iniziato a giugno con il doppio concerto dei Modà.
Poi Zucchero, Morandi, D’Alessio, Ranieri, Rega e Nek, Venditti e De Gregori (foto copertina di Sandro Catanese). Ma anche La Pace di Aristofane in collaborazione con Fondazione Teatro Luigi Pirandello e INDA.
Eventi che hanno portato ai piedi della collina dei Templi, 50 mila spettatori circa. Mentre cresce l’attesa per i Pooh, in concerto il prossimo 19 settembre.
Un boom di pubblico, dunque, che ha animato la calda estate agrigentina, banco di prova in vista di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Con i due professionisti abbiamo provato a fare un’analisi degli eccezionali risultati della stagione che ci aiutano a comprendere meglio i motivi di questo indiscusso successo.
Il consuntivo che viene fuori offre delle importanti indicazioni per una migliore programmazione degli eventi nella Città dei Templi.
Qual è secondo voi la formula vincente?
(Enzo): “Sono tante le componenti che portano al successo, ma soprattutto è la storia degli artisti e la loro riconosciuta capacità di saper stare sul palcoscenico. Sono artisti che hanno dato lezioni di vita e regalato emozioni. Il pubblico non li vuole perdere per ascoltare quello che hanno ancora da raccontare”
Un successo dunque legato solo alla presenza di grandi artisti?
(Enzo): “Non solo! Possiamo aggiungere la fidelizzazione e la location. Ti racconto un aneddoto: il mio numero privato è andato a finire per caso in rete. Una giorno alle 7 del mattino mi squilla il telefono. Era un signore che mi chiedeva dove poter parcheggiare l’auto. Un problema risolto significa fidelizzare il pubblico. Il teatro Valle dei Templi non ha un finanziamento pubblico, si regge solo con il biglietto del pubblico che da noi si sente accolto e rispettato. Noi vendiamo emozioni!”
Federico, il tuo parere sulla stagione?
“Offriamo un servizio unico. Abbiamo analizzato i numeri e i dati parlano del successo. Un risultato raggiunto grazie all’impegno di una squadra che svolge un lavoro impegnativo, una macchina così grande implica una presenza costante. Ci siamo messi in moto a fine maggio e, contro ogni imprevisto, a giugno eravamo già pronti. Avere uno staff a conduzione familiare ci unisce, ci fortifica e, allo stesso tempo, rende tutto molto più facile. Siamo motivati da diversi valori e sentimenti che ci portano a raggiungere importanti traguardi, come questa stagione da record che, sono sicuro, rimarrà nella storia della Città”
Qual è invece la tua opinione sugli artisti?
(Federico): “Dei grandi! L’ho notato dai piccoli gesti. Venditti, per esempio, il 30 agosto, con un caldo pazzesco, alle 4 del pomeriggio era già in teatro per il sound check, curando il minimo dettaglio. Morandi, alla Scala dei Turchi, non si è sottratto all’assalto dei fan. Insomma, artisti con la “A” maiuscola”
Sono mancati i volti giovani della canzone italiana, come mai?
(Federico)“I motivi sono diversi, ti voglio raccontare un episodio: l’anno scorso per il concerto di Tommaso Paradiso il pubblico si è presentato ai cancelli già alle 9 del mattino. Alle 10 c’erano un centinaio di ragazzi accalcati all’esterno. Questa situazione ci ha messo in seria difficoltà. L’area esterna che circonda il teatro, che non è di nostra competenza, è priva di supporto logistico a favore di un pubblico in attesa. Le condizioni di sicurezza sono complesse, soprattutto per quanto riguarda il traffico veicolare. È necessario, dunque, un gioco di squadra che coinvolga tutti, per il bene di tutti. Ricordiamoci che una serata al teatro è un momento di crescita economica e di prestigio per tutto il territorio. Abbiamo riscontri anche a livello nazionale per l’importanza degli eventi live ad Agrigento. Cercheremo in futuro di riproporre qualcosa che coinvolga un pubblico più giovane, ma sappiamo bene che la situazione comporta una complicità maggiore da parte di tutte le Istituzioni”.
(Interviene Enzo): C’è un altro elemento, gli artisti giovani hanno un’idea distolta del territorio. Purtroppo Agrigento, al di la del fatto che oggi è Capitale italiana della Cultura, non ha un grande appeal a livello artistico. Ci sono giovani artisti che hanno fatto diverse tappe in Sicilia e non hanno voluto fare Agrigento. Lazza, Tananai li abbiamo contattati ma non erano interessati. Dobbiamo rendere più ambita Agrigento al pari di Taormina, Catania e Palermo”.
I vostri consigli per Agrigento 2025?
(Enzo)“Mettere persone valide e competenti al posto giusto. L’organizzazione di grandi eventi è un universo molto complesso che ha delle regole folli che bisogna conoscere ed accettare. La prima cosa da fare è comporre una squadra di professionisti che conoscano bene le regole di questo lavoro. Il 2025 è alle porte e non provare a confrontarsi con chi da anni organizza grandi eventi è l’errore più grande che le Istituzioni possano fare. Non è possibile giocare al ribasso, si rischia di fare brutta figura. Il 2025 sarà il banco di prova per fare il salto di qualità. Noi siamo disponibili ai consigli. Il Questore di Agrigento ha in questi giorni lanciato l’allarme sulla sicurezza in occasione dei grandi eventi. Ascoltiamolo”.
Federico idee per la nuova stagione?
(Federico) “Le varie agenzie puntano e credono su Agrigento. Siamo già a lavoro per tornare a regalare ancora emozioni”.
(Enzo) “Siamo in contato con Andrea Bocelli, ma dobbiamo aspettare che il Parco ci riconsegni l’area. L’incognita della concessione rende difficile fissare una data con l’artista che ha già un calendario fitto di impegni internazionali”
Vuoi spiegarci meglio?
(Enzo) “Da questa attività si regge l’azienda che offre lavoro a diverse famiglie. Finita la stagione inizia per noi il lavoro per ottenere una nuova concessione e ci auguriamo che non si arrivi nuovamente a maggio. È fondamentale programmare con serenità un cartellone e, soprattutto, senza eccessivi oneri di concessione, così come è successo quest’anno”.
Luigi Mula