Presentata al Parco della Valle dei Templi, Casa Sanfilippo, dal professor Mario Abis, professore di Statistica e Ricerche di Mercato presso L’Università Iulm di Milano, la ricerca: «L’impatto socioeconomico del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi». La 74esima edizione del Mandorlo in Fiore 2019, appuntamento di riferimento per la valorizzazione della cultura siciliana, è stata l’occasione e cornice privilegiata per l’instaurarsi di una sinergia virtuosa tra Rsm Italia (una società di organizzazione e revisione contabile) ed il Parco, al fine di sostenere e promuovere l’identità e la crescita culturale siciliana.
Il Parco, infatti, ha tra le sue principali finalità, la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici, paesaggistici e ambientali della Valle e l’identificazione, la conservazione, gli studi e la ricerca dei beni archeologici, paesaggistici e ambientali a fini scientifici e culturali. La società Rsm, da parte sua, da sempre interessata ai tessuti sociali e alle leve culturali con cui interagisce, ha condiviso le proprie competenze nell’area delle ricerche socioeconomiche e ha condotto una ricerca in cui è emersa l’imponenza dell’impatto di un sito culturale di tale portata sull’ambiente circostante.
Il Parco della Valle dei Templi , come emerge dalla ricerca, si conferma infatti un sito sempre più attrattivo e di forte interesse e genera effetti positivi sul sistema produttivo e occupazionale locale: nel 2018 si stima che 470mila dei 950mila visitatori del Parco abbiano effettuato spese aggiuntive al biglietto di ingresso per un ammontare complessivo di 87,6 milioni di euro e nell’economia locale queste spese hanno attivato una produzione aggiuntiva di beni e servizi per 217,7 milioni di euro e occupazione per 2.000 unità di lavoro annue. A volere lo studio, realizzato dalla società Rms è stato lo stesso Parco archeologico che, durante hanno specificato dalla società, è la prima realtà pubblica a puntare su iniziative di questo tenore, le quali potrebbero avere ricadute commerciali importanti come evidenziato dalla stessa ditta. «Con questi dati – precisa il professor Mario Abis, professore di Statistica e Ricerche di Mercato presso L’Università Iulm di Milano – sarà possibile rivolgersi ad esempio ad investitori privati per mostrare come ogni euro speso in questo territorio abbia una sua redditività. Lo studio, che conferma ovviamente la crescita in termini di visitatori della Valle (+32,6% nel 2017, +9,5% nel 2018) evidenzia soprattutto come – statisticamente parlando – chi è arrivato in città abbia speso nella cosiddetta “economia locale” oltre 87 milioni e mezzo di euro, con un’attivazione complessiva di ricadute territoriali per oltre 255 milioni di euro».
Larga parte dei visitatori, secondo lo studio, avrebbe speso circa 70 euro a testa (67,3 euro) in servizi e beni, con un solo 48% che ne ha sborsati più di 120 per, ad esempio, pernottando in città. Resta quindi basso, troppo basso, il tasso di coloro che si trattengono ad Agrigento anche se gli intervistati (200 persone) hanno confermato per oltre il 30% di essere pronti a tornare a visitare i Templi. I dati, ha comunque precisato la Rsm, per essere maggiormente «solidi» devono essere ripetuti nel triennio e, soprattutto, potrebbero alla fine essere rivisti al ribasso. Il trend, ribadiscono comunque, c’è ed è confermato. La manifestazione delMandorlo, compresa l’ospitalità dei patrimoni Unesco, è costata circa 550mila euro. Quest’anno gli spettacoli al chiuso hanno visto una crescita di quasi il 7 e mezzo per cento (passando da 8.363 a 8.985 spettatori), e con il solo Festival internazionale del folklore che ha visto una crescita di oltre il 25,50% rispetto al 2017 (anno in cui gli spettacoli furono tre e non due, come avvenuto nel 2018) superando i 2360 spettatori.
La prossima edizione, quella del 2020 prenderà il via il 28 febbraio e si concluderà il 9 di marzo – secondo quanto annunciato dagli organizzatori.