Fervono i preparativi per la Festa di San Calogero in programma il 3 luglio. Alle ore 12 di Domenica prossima al suono della campana dei Casesa, al ritmo incessante dei tamburi ed alla tradizionale Zingarella della Banda musicale partirà la Festa del popolo dal Santuario di San Calogero.
Una festa antica ricordata come “ Il Festino di Girgenti “ che intende testimoniare la fede e la devozione degli Agrigentini verso il Santo nero arrivato dall’Asia minore.
La Festa di San Calo’ e’ sicuramente la manifestazione piu’ solenne, piu’ attesa, piu’ popolare in assoluto della città.
Per niente al mondo gli agrigentini potrebbero accettare l’assenza di questa tradizione che, certamente, per molti va ritoccata, migliorata ed inquadrata dentro un percorso piu’ religioso e spirituale che, quest’anno vedrà i primi positivi effetti, senza particolari eccessi che, negli anni precedenti, sono stati particolarmente frequenti.
Ieri si e’ svolto il primo importante incontro tra i portatori, convocati dal responsanbile della Curia per i festeggiamenti “Don Gerlando Montana “ e dal Direttivo dell’Associazione dei portatori.
Una partecipazione numerosa, rispettosa ed equilibrata di oltre 150 devoti portatori che hanno ricevuto le indicazioni e le regole da rispettare: da alcune settimane, infatti, circola su una chat whatssap la regola principale : non salire sulla Statua per baciare il Santo e procedere, al suono della campana, fermandosi regolarmente in tutte le fermate.
L’imperativo e’ questo : tutto si deve svolgere in armonia e con la consueta allegria di festa popolare ma con profondo rispetto alle regole ed indicazioni fornite dalle Autorità.
La processione mattutina sarà accompagnata, e’ una importante novità, da alcuni Sacerdoti, Diaconi e, naturalmente, dalle Forze dell’Ordine che, da sempre, garantiscono sicurezza e legalità.
Questa straordinaria manifestazione di fede deve essere vissuta intensamente e deve essere custodita e tramandata, rispettandone la storia, conservando le genuine tradizioni della festa e valorizzando, maggiormente gli aspetti sacri, spirituali e religiosi del Santo nero chiamato Calogero.
Ed allora non ci resta che gridare “Evviva San Calo’ “
Lello Casesa
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