I giudici del Tribunale del Riesame di Agrigento hanno confermato il sequestro conservativo dei beni, nei confronti di Maria Barba, ex moglie dell’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo, ucciso il giorno di Ferragosto dello scorso anno in un bar a Favara, e coinvolta insieme a lui, e altri imputati nell’inchiesta denominata “Stipendi spezzati”, su presunte minacce di licenziamento ai dipendenti di una cooperativa di Licata, la Cooperativa “Suami”, costretti secondo le accuse a restituire parte dello stipendio.
Oltre a Maria Barba, sono imputate Caterina Federico, e Veronica Sutera Sardo. Il processo è fissato per il 30 giugno prossimo, dinnanzi al collegio della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato.
In sede di udienza preliminare gli ex dipendenti della Coop, dopo essersi costituiti parte civile, a garanzia dell’obbligazioni civili di risarcimento del danno, quantificati in oltre 430mila euro, avevano chiesto attraverso il proprio difensore, l’avvocato Angelo Farruggia, il sequestro di conti correnti e immobili di proprietà di Barba.
Una richiesta di sequestro accolta dal Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, e adesso confermata dal Riesame.
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