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Home » Valle dei Templi » Mitoraj nella Valle dei Templi ? Sgarbi: Irruzione impropria

Mitoraj nella Valle dei Templi ? Sgarbi: Irruzione impropria

Lorenzo Rosso Di Lorenzo Rosso
26 Gennaio 2023
in Valle dei Templi
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Sostiene il Sottosegretario alla Cultura nonché ex assessore ai Beni Culturali della Sicilia, Vittorio Sgarbi, che l’Icaro caduto, statua bronzea di Igor Mitoraj ormai da molti anni posta ai piedi del tempio della Concordia, frutto di una donazione dell’artista al termine di una sua mostra temporanea, sarebbe “Un’irruzione impropria e senza collegamento storico”. A oltre dieci anni dalla fine della grande mostra all’aperto dell’artista franco-polacco Mitoraj, che interessò varie zone del parco Archeologico della Valle dei Templi, oggi si pone, almeno da parte di alcuni esperti, il problema se spostare l’opera altrove oppure mantenerla in quel sito anche se sarebbe poco conforme al luogo. “La mia posizione è sempre stata chiara e univoca – dice Sgarbi.- La scultura di Mitoraj”, autore che io per primo ho portato in Italia, presentandogli una mostra a Castel Sant’Angelo, con evidente riferimento ad un tema classico, è un’opera che ha una connotazione scenografica di riferimento alla scultura antica e quindi sul piano teatrale, sul piano della scenografia, è compatibile dove venne collocata. Però anche per lei, come per tutte le opere posizionate temporaneamente in aree archeologiche, vige lo stesso schema che si dovrebbe sempre adottare, ossia non si può immaginare che un tempio diventi lo sfondo per una scultura di Mitoraj nella sua dimensione così evidentemente teatrale, di finzione, senza la profondità sacra che rappresenta un tempio o una scultura antica. Per questo io credo che nonostante tanti anni in cui la scultura è lì, ed  è apparsa compatibile perché imitativa, cioè ha una volontà di adeguarsi al luogo, non di contrastare con esso, appare questa come un’irruzione impropria e senza collegamento storico perché non è un frammento antico ma è un frammento artefatto. Allora occorre toglierla e metterla in un museo ovvero in un museo di opere del Novecento o dei primi anni del nuovo millennio. Un museo in cui possa stare un artista come Mitoraj ma ad Agrigento questo non mi pare possibile. Perché non credo ci sia uno spazio per l’arte contemporanea”.
-Quindi lei, che conosce bene i luoghi della Valle dei templi, che cosa suggerirebbe di fare?
“Io suggerirei di toglierla – risponde il Sottosegretario alla Cultura – e di collocarla in un sito non lontano da dove sta, nel perimetro di un altro luogo meraviglioso che appare quasi abusivo e comunque ormai ineliminabile, che è l’ “Hotel Villa Athena, che è un luogo di straordinaria evocazione, immerso, con qualche riferimento plastico, nell’architettura novecentesca dentro la Valle dei Templi, in dialogo diretto con il tempio della Concordia e quindi in uno spazio del cortile contiguo ma in un luogo che comunque è dentro la Valle dei templi ma isolata nella sua funzione pratica di accoglienza. Quell’elemento di Mitoraj potrebbe bilanciarsi fra la memoria di dove è stato, utilizzando la Valle come una scenografia e in qualche modo abbellendo e continuando nella dimensione scenografica che quell’albergo rappresenta. In quello spazio forse può trovare la sua sede definitiva e in dialogo con la  memoria della mostra di Mitoraj. In questo modo la scultura di “Icaro”, cadrebbe sempre nella zona, ma nel perimetro di Villa Athena, invece che nel parco archeologico. E tutto questo cade comunque in uno spazio di grande interesse archeologico e quindi attraverso questo espediente si potrebbe immaginare una scultura che di per se, anche se determina diverse perplessità o rilievi, ha una sua validità. Questa soluzione di compromesso – conclude Vittorio Sgarbi – potrebbe risolvere la questione, quindi si potrebbe portarla nell’ambito privato di Villa Athena e lasciarla al contempo nel contesto dove è stata posata quando fu fatta la mostra di Mitoraj”.

Nella foto sopra, l’artista Igor Mitoraj con l’ex direttore del Parco Archeologico, Giuseppe Castellana, ai tempi della mostra.

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