In realtà la filiera del turismo dopo il lock down non è ripartita, questo è dimostrato dalle circa 23.000 strutture turistiche ricettive che hanno scelto di rimanere chiuse. Nn sono certo 2 /3 settimane di turismo balneare ( che rappresenta in Italia la seconda tipologia per importanza di flussi turistici) a far decretare la ripartenza dell’intero settore . Le città d’arte sono al palo e vi rimarranno purtroppo fino alla prossima primavera, il vero problema sta nella riapertura delle frontiere specialmente quella degli USA che per l’Italia rappresenta un mercato importantissimo. Quindi attenti a leggere i dati della presenza di questi giorni per non cadere in errori di valutazione circa l’effetto a ripresa di un settore che può e deve rappresentare, con il suo 13% del PIL, il motore trainante della ripresa economica del nostro paese.
E’ quanto afferma il presidente di Confesercenti Sicilia e presidente nazionale di Assoturismo, Vittorio Messina che aggiunge: “l’indennizzo coprirà una parte delle perdite registrate, aiutando soprattutto i più piccoli: il 20% della differenza per chi l’anno scorso aveva ricavi fino 400 mila euro, il 15% per ricavi tra 400 mila e un milione di euro, il 10% per ricavi superiori al milione di euro. Adesso ci aspettiamo che anche la Regione e gli Enti locali si muovano nella stessa direzione”.