PALERMO. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la legge che proroga i commissari delle «ex Province» e rinvia il voto previsto a giungo per Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ad una data compresa fra il 15 ottobre ed il 15 dicembre.
Il disegno di legge era stato approvato dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessore alle autonomie locali Bernadette Grasso. Il testo riguarda le “Norme transitorie in materia di elezioni degli organi dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane e proroga commissariamento” ed è composto da due articoli. Il primo stabilisce che “l’elezione si svolge in concomitanza del turno straordinario delle elezioni amministrative, da tenersi in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre, previa dichiarazione di decadenza degli organi insediati in forza della previgente normativa”. Inoltre il disegno di legge rimodula il mandato dei Commissari Straordinari stabilendo che la scadenza è fissata “non oltre il 31 dicembre 2018”. Il rinvio, si legge nella scheda tecnica che accompagna il disegno di legge governativo, è “diretto a disciplinare il caso della mancata definizione del giudizio di legittimità costituzionale che è stato depositato nella cancelleria della Corte Costituzionale il 31 ottobre 2017 dal Presidente del Consiglio dei ministri. In caso di rigetto del ricorso si voterà con il meccanismo della elezione diretta del Presidente del Libero Consorzio. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè leggendo l’esito della votazione del ddl ha detto che vi erano «32 deputati presenti e 29 votanti» e che la legge aveva ricevuto «29 voti a favore». Subito dopo è intervenuto Giancarlo Cancelleri del M5S che ha contestato la proceduta di voto: «Abbiamo contato i deputati in aula ed oltre quelli del Movimento 5 Stelle, gli altri erano in tutto 29. Evidentemente c’erano tre tesserini inseriti che davano la presenza di deputati che invece non c’erano». «Presidente – ha aggiunto Cancelleri, rivolgendosi a Miccichè – questo episodio pone un problema sul metodo di rilevazione delle presenze. La prossima volta daremo mandato ai deputati questori di contare i tesserini uno ad uno». «Adesso verificheremo», ha risposto il presidente dell’Ars Miccichè, che subito dopo ha rivolto un «appello» ai parlamentari: «D’ora in poi se qualcuno vede che ci sono tesserini inseriti e non c’è il deputato, lo segnali e li faremo togliere». La seduta è stata rinviata a martedì 17 aprile alle 16, poco prima (alle 15) si riunirà la conferenza dei capigruppo.