Ridotta la condanna inflitta in primo grado ad Antonello Montante, l’ex presidente di Sicindustria per anni riverito nei salotti buoni e ossequiato dalla politica, che, secondo gli inquirenti, sarebbe riuscito a condizionare pesantemente ai tempi della presidenza di Rosario Crocetta. E’ stato condannato ad 8 anni di reclusione, contro i 14 del primo grado. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Caltanissetta. “L’impianto accusatorio ne esce indebolito, ma certo non siamo soddisfatti e ricorreremo in Cassazione”, ha commentato il suo legale l’avvocato Carlo Taormina. Assente durante la lettura del dispositivo l’imputato.
Una reputazione di paladino dell’antimafia, che lo ha portato alla carica di responsabile della legalità di Confindustria, Montante era accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, accesso abusivo al sistema informatico e violenza privata, accusa quest’ultima caduta, mentre ha retto, a dispetto di quanto auspicavano i legali, la contestazione di associazione a delinquere. Grazie ai suoi contatti e all’influenza che esercitava in alcuni ambienti istituzionali, l’imprenditore avrebbe creato una sorta di rete spionistica: in cambio di favori, esponenti delle forze dell’ordine gli avrebbero dato informazioni su inchieste a suo carico, e consentito di avere dossier su personaggi influenti.
Secondo gli inquirenti Montante sarebbe stato la testa di una sorta di “governo parallelo” in Sicilia, e avrebbe “diretto” la vita politica e amministrativa dell’isola, piazzando suoi uomini in posti strategici. L’inchiesta ha raccontato come l’imprenditore di Serradifalco fosse il destinatario di decine di richieste di raccomandazione: gli investigatori ne hanno trovate almeno una novantina, arrivate tra il 2007 e il 2015, e altre 40 di soggetti che erano stati “certamente” segnalati.
Al processo, che si è celebrato col rito abbreviato, erano imputati, a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio e favoreggiamento anche alcuni degli appartenenti al cerchio magico dell’ex leader di Sicindustria. Come il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, che, però, è stato assolto. In primo grado aveva avuto 3 anni. Cinque anni sono stati inflitti al capo della security di Confindustria Diego Di Simone, e 3 anni e 6 mesi al sostituto commissario Marco De Angelis. Assolto il questore Andrea Grassi, dirigente della prima divisione dello Sco, accusato di aver riferito a Montante notizie riservate. Aveva avuto un anno e 4 mesi.
Prosegue col rito ordinario, invece, il processo ad altri 17 imputati coinvolti nell’inchiesta tra cui l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex capo dei servizi segreti Arturo Esposito, e il tributarista Angelo Cuva.
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