Accusato di “prepotenza e di aver tradito non soltanto la legge, ma anche la verità, nonché d’aver indossato una maschera ideologica”. Il comitato “Difendiamo i nostri figli della Sicilia” si è così scagliato contro il sindaco di Agrigento Lillo Firetto.
“Sindaco che, con un atto di prepotenza, scavalcando la competenza e soprattutto il legittimo operato dell’ufficio di Stato Civile, ha – scrivono dal comitato – trascritto illegittimamente all’Anagrafe comunale l’atto di nascita di un bambino concepito da una donna con la tecnica della fecondazione eterologa. In virtù del suddetto atto arbitrario del sindaco, la madre naturale del bambino e la di lei compagna hanno ottenuto di figurare nei registri anagrafici come genitori legittimi (madre-madre) del bambino”.
Il sindaco Firetto, dopo aver fatto registrare l’atto di riconoscimento, aveva chiaramente detto: “E’ nostra preoccupazione assicurare una piena tutela dei bambini della nostra città, anche di quelli nati da genitori dello stesso sesso. Per tale ragione, l’amministrazione ha ritenuto di dare seguito alla registrazione della nascita e al successivo riconoscimento di un bambino nato ad Agrigento, in questi giorni, da due donne. Nel farci carico di questa richiesta abbiamo espresso la volontà di non rivolgere lo sguardo dall’altra parte. Abbiamo scelto di affermare il preminente interesse del bambino, nei confronti del quale abbiamo sentito di dover dimostrare di saper andare oltre”.
Il comitato ha poi ribattuto: “Con la sua amministrazione – hanno scritto chiaramente – si occupi dei veri gravi problemi che interessano la comunità civile”.
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