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Home » note ufficiali » Sicurezza sul lavoro, alla Ecoface Industry incrociano le braccia

Sicurezza sul lavoro, alla Ecoface Industry incrociano le braccia

Redazione Di Redazione
24 Maggio 2019
in note ufficiali, Rifiuti
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Sciopero  alla Ecoface Industry srl, il comunicato a firma di Manlio Cardella, segretario Regionale Confael:

Lavoratori dell’azienda Ecoface  Industry srl, con sede in  Campobello di Licata, autorizzata dal Dipartimento Regionale Rifiuti – Ass.reg.le Energia, a svolgere presso l’ impianto di Ravanusa Area del Salso ex ASI,  attività di selezione  automatizzata di messa in riserva, scambio e recupero rifiuti,  provenienti da raccolta differenziata, incrociano le braccia.

Ad annunciarlo è stato Manlio Cardella, segretario della Cofael, che ha diffuso foto e testi.  Ad ammassare i rifiuti differenziati presso tale impianto – dice tra l’altro Cardella –  sono numerosi Enti locali della Regione Sicilia, tra i quali Agrigento,  Canicattì–Camastra, Casteltermini, Raffadali, Palma di Montechiaro,  Campobello di Licata, Sommatino, Delia, Gela, Niscemi etc.  i cui relativi costi  d’esercizio sono a carico pertanto della collettività. L’impianto di Ravanusa  fino al 29 aprile constava di n.12 lavoratori assunti a tempo indeterminato ai quali si aggiungono n.11 lavoratori,   a contratto di somministrazione, forniti da Agenzia per il Lavoro, che vede l’Ecoface Industry utilizzatore di tale manodopera per  le lavorazioni cui sopra indicate.

Con l’azione di sciopero i lavoratori e il sindacato Confael – afferma Cardella –  rivendicano “ tutela e rappresentanza sindacale, rispettosa della volontà dei lavoratori, l’applicazione del  CCNL  FISE e non  quello tutt’ora in uso alle cooperative di servizi di pulizia, regolarità salari, buste paga arretrate, ferie maturate e non godute, lavoro straordinario, ed ancora, salubrità ambienti di lavoro , igienicità servizi sanitari spesso senza acqua, prevenzione e sicurezza, nonchè DPI oadeguati alla pericolosità dei materiali, con  rischi di potenziale esposizione a infezioni di varia natura nonché di punture per la presenza di siringhe. Sussistono anche  rischi di inquinamento ambientale, vista l’esposizione alle intemperie di notevoli quantità di rifiuti ammassati all’esterno dell’impianto.”

 

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