Professore Giacomo Minio, nato e cresciuto in Sicilia e con una lunga carriera da economista, osserva e analizza l’economia siciliana da una posizione privilegiata. Interrogato su come vede la sua terra e quali siano le prospettive di crescita, Minio risponde appassionatamente: “Siamo nati in una regione unica, con una stratificazione culturale senza pari: influenze arabe, greche, romane, fenicie, normanne e bizantine che oggi rivivono nei nomi dei vicoli, nelle pietanze e nelle straordinarie architetture. La Sicilia non è conosciuta abbastanza per quello che può esprimere, con eccellenze spesso ignorate e lontane dai riflettori”. Eppure, per Minio, l’economia siciliana potrebbe fare molto di più: “Serve un nuovo patto che superi i limiti del territorio, a cominciare dalla carenza infrastrutturale. Un turista ha tempi ristretti e, quanto più il suo tempo viene sprecato in trasferimenti, tanto meno ne rimane per esplorare la nostra cultura, esponendo la Sicilia a visite solo parziali”.
La cultura: un tesoro per l’economia siciliana
Minio sottolinea il peso del settore culturale, oggi stimato in 3,422 miliardi di euro, pari al 3,7% dell’economia siciliana. Anche se distante dai numeri di regioni come Lazio e Lombardia, dove l’impatto culturale supera i 15 miliardi di euro, Minio intravede grandi possibilità: “Si potrebbe fare molto con un miglioramento nella gestione dei beni pubblici, come parchi e musei, che già oggi sono importanti per la ricerca universitaria. Cultura, risorse naturali e clima sono un patrimonio raro, una ricchezza che solo la Sicilia possiede in modo così unico”.
Agrigento Capitale Italiana della Cultura: risorse e progetti
In qualità di presidente della Fondazione che guiderà Agrigento verso il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, Minio elenca le risorse previste: “Il piano economico è di circa 6,3 milioni di euro, coperti dal Comune di Agrigento (3,3 milioni), dal Ministero della Cultura (1 milione) e dalla Regione Siciliana (1 milione). La restante parte sarà finanziata tramite fundraising, grazie a un bando che abbiamo già pubblicato”. La Fondazione ha ideato 44 progetti ispirati agli elementi di Empedocle – aria, acqua, terra e fuoco – e sta pianificando un calendario unico, integrabile in corso d’opera, che si arricchirà di nuove iniziative pubbliche e private.
Cultura e turismo: un’opportunità per tutta l’isola
L’economia culturale, sottolinea Minio, non è solo valore simbolico ma fattore concreto di crescita: “Il settore culturale italiano ha generato 104,3 miliardi di euro nel 2023 e conta oltre 1,5 milioni di lavoratori, ovvero il 5,6% del PIL e il 5,8% dell’occupazione nazionale. Vogliamo creare reti forti e durature, capaci di rigenerarsi dopo il 2025, all’insegna di inclusività, innovazione e sostenibilità ambientale”.
Imprese e cultura: sinergie per il futuro
“La risposta delle imprese è vivace – aggiunge Minio – riconoscono in questo evento un’occasione importante per il territorio e una vetrina internazionale”. Collaborazioni locali e nazionali puntano a portare idee nuove, come musei dedicati all’industria o al mare, o eventi artistici di lunga durata. Questo fervore imprenditoriale è fondamentale per creare forme innovative di economia culturale, e Agrigento ha la possibilità di scrivere una pagina unica nel panorama italiano, poiché la Sicilia è tra le poche regioni con due città insignite del titolo di Capitale della Cultura.
Oltre il 2025: un’eredità culturale duratura
Minio conclude con una visione a lungo termine: “Capitale della Cultura può lasciare moltissimo, ma ciò dipende da noi e dalla nostra capacità di costruire insieme. Agrigento deve proiettarsi nel futuro con sinergie in grado di autorigenerarsi nel tempo. Il 2025 non è un punto d’arrivo, ma uno strumento per valorizzare ciò che ancora non è visibile nel nostro territorio. Se sapremo valorizzare la nostra vocazione identitaria e incentivare un turismo esplorativo, potremo ottenere risultati sostenibili e duraturi, capaci di attrarre visitatori che vogliano condividere il nostro quotidiano, creando un circolo virtuoso di ritorni, passaparola e, soprattutto, radicamento di valori”.
Un progetto ambizioso che, se sostenuto da tutti, lascerà un’eredità preziosa non solo ad Agrigento, ma a tutta la Sicilia.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
