Sea Watch, il gip: “I porti chiusi non incidono sull’obbligo di soccorso ai migranti”. Carola: ha vinto la solidarietà

“La decisione assunta dal comandante di Sea Watch risulta conforme alle raccomandazioni del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e a recenti pronunciamenti giurisprudenziali”. Lo scrive il gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, nell’ordinanza con la quale rigetta la richiesta di convalida dell’arresto della comandante della nave della Ong Carola Rackete.

“I porti di Malta venivano esclusi perché più distanti e quelli tunisini perché, secondo la sua stessa valutazione, ‘in Tunisia non ci sono porti sicuri“, spiega il giudice riferendosi alla scelta della comandante di fare rotta verso Lampedusa.

Carola Rackete non nasconde la sua soddisfazione: “Sono sollevata dalla decisione del giudice, che considero una grande vittoria della solidarietà con tutte le persone come i rifugiati, i migranti e i richiedenti asilo, e contro la criminalizzazione degli aiuti in molti paesi in Europa”.

La comandante della Sea Watch 3 si dice “molto commossa per la solidarietà espressa nei miei confronti da così tanta gente. Voglio sottolineare – prosegue la capitana – che tutto l’equipaggio della Sea Watch 3 ha reso questo possibile e nonostante che l’attenzione si sia concentrata su di me, è come una squadra che abbiamo tratto in salvo le persone, ci siamo presi cura di loro e le abbiamo portate in salvo”.

Infine Carola Rackete rivolge “un grande ringraziamento alla squadra degli avvocati che ha fatto un lavoro fantastico per assistermi”.

FONTE GIORNALE DI SICILIA