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Home » note ufficiali » ScuoleBelle e paradossi. Mucci (Usb) scrive all’Anac ed ai politici

ScuoleBelle e paradossi. Mucci (Usb) scrive all’Anac ed ai politici

7 Maggio 2018
in note ufficiali, Politica
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AGRIGENTO. L’Unione sindacale di base, rappresentata ad Agrigento da Aldo Mucci, scrive all’Anac, autorità nazionale anticorruzione ed ai politici per evidenziare il paradosso del cosiddetto decreto “ScuoleBelle”. 

Scrive Mucci: “I documenti ufficiali, i vari atti ispettivi, le nostre denunce, ci dicono che c’è qualcosa che non va nel  sistema degli appalti nelle scuole pubbliche finanziati con milioni di euro di soldi pubblici (il più grande appalto d’Europa). Ma partiamo dalla “centrale acquisti” della pubblica amministrazione Consip. Essa opera nell’esclusivo interesse dello Stato.Oggi la sigla CONSIP impazza su tutti i media, scrive L’Espresso: “Corruzione in atti giudiziari”. Nuovo esplosivo filone dello scandalo Consip. L’inchiesta si concentra su una presunta compravendita di sentenze nella giustizia amministrativa. Ed ancora Il Fatto Quotidiano: corruzione e turbativa d’asta. Sono i reati per i quali si procede nel filone dell’inchiesta Consip sul più grande appalto d’Europa. Tra queste stranezze, emerge prepotentemente l’utilizzo dei lavoratori ex Lsu – Ata nel progetto scuolebelle. Chi fa di mestiere il pittore, il decoratore, sa che per pitturare una stanza di 100 mq occorre una certa quantità di colore. Per togliere la ruggine di un cancello, a secondo dei metri, occorre una certa quantità di antiruggine. Chi firma i contratti (i dirigenti scolastici) dovrebbero controllare che i prodotti utilizzati per dipingere l’aula dove i nostri figli passano le ore a studiare siano a norma” Tutto questo nel nome di un risparmio che non c è mai stato; basta analizzare le tabelle analitiche, tecniche, dei vari Istituti scolastici, e le fatture sottoscritte, per rendersi conto che i costi sono aumentati.

Nonostante quegli appalti siano stati oggetto nel 2015 di una multa dell’Antitrust per cartello tra imprese, poi sospese dalla Consip, e nonostante il Vostro parere contrario. Tutta la vicenda, si ricorderà, incrocia il destino di tanti ex lavoratori socialmente utili sul quale ogni governo evita attentamente di prendere decisioni per non aprire un capitolo spinoso sul fronte del consenso. E infatti la storia va avanti da anni. La cornice all’interno della quale emerge l’oscurità nella quale si trovano i lavoratori, impone alle coscienze di emergere prepotentemente, fermando questo scandalo. L’Anac è sempre stata vigile nella prevenzione della corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici. La chiave dell’attività della Anac, è quella di vigilare per prevenire la corruzione.

L’Unione sindacale di base non si limita a scrivere a Cantone, ma scomoda anche la politica, alla quale chiede la fine dello sfruttamento a cui sono quotidianamente sottoposti nelle aziende appaltatrici, con riduzioni di salario e mancati pagamenti, con spropositati aumenti dei carichi di lavoro dei servizi di pulizia, con trasferte a carico dei lavoratori, lavoratori ultracinquantenni che con ridicoli corsi di formazione fatti in pochi giorni sono comandati dalle aziende ad eseguire lavori di manutenzione e decoro costretti ad operare in condizioni di sicurezza sui cantieri anch’esse precarie, comandati anche i giorni festivi a trasferte a decine di km da casa senza i giusti rimborsi e maggiorazioni.

Alla politica abbiamo chiesto una vera garanzia della qualità dell’occupazione e del servizio nelle scuole attraverso l’assunzione diretta degli attuali addetti ex-lsu e cosiddetti storici assumendoli come personale ata sui posti per essi accantonati e reinternalizzando il servizio, con benefici anche rispetto alla gestione del personale e alla gestione diretta da parte dei dirigenti scolastici. Un risparmio di circa 200 milioni anno che potrebbero essere utilizzati in tantissime cose che in Italia non vanno, dai servizi all’assistenza – conclude Mucci”.

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Tags: aldo muccianacPoliticascuolebelleusb
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