Fino al prossimo 24 gennaio compreso, le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado di Agrigento saranno svolte con modalità a distanza.Lo ha deciso il sindaco Francesco Micciché con una ordinanza dopo aver esaminato i dati covid dell’Asp del 13 gennaio che segnano 1509 soggetti positivi in trattamento in città. Sono stati giorni difficili per il mondo scolastico. A mettere ancora più confusione sul rientro o meno degli studenti in classe un’ordinanza del Tar Sicilia che ha accolto l’istanza cautelare presentata contro i provvedimenti firmati dai sindaci di Palermo, Agrigento e Messina, che prevedevano la sospensione dal 13 al 16 gennaio delle attività didattiche in presenza.A presentare il ricorso era stato un comitato spontaneo di cittadini. La loro azione è scaturita dalla decisione dei Comuni di sospendere l’attività didattica in presenza nonostante la task force regionale sul tema si fosse pronunciata in favore del ritorno tra i banchi per il 13 gennaio. Il Tar ha evidenziato che la competenza appartiene allo Stato, trattandosi di “profilassi internazionale”. Il comune di Agrigento, al momento del pronunciamento del Tar era in zona gialla ma dopo alcune ore è arrivata l’ordinanza del presidente Musumeci che prevede da domani, 15 gennaio, il passaggio in zona arancione, dunque era prevedibile che nella città dei Templi la chiusura delle scuole potesse tornare a essere applicata. “La decisione è stata adottata in considerazione del fatto che Agrigento entra in zona arancione- spiega Miccichè- e a tal proposito condivido il contenuto della circolare diramata dall’Assessorato regionale alla Salute, che all’articolo 2, precisa: in presenza di focolai di straordinaria criticità epidemiologica, purché in vigenza di preventiva classificazione delle aree interessate in zona arancione o rossa, il sindaco potrà disporre la sospensione delle attività didattiche in presenza e lo svolgimento delle stesse con modalità a distanza a condizione vincolante di conforme parere tecnico-sanitario dell’Asp territorialmente competente e per un periodo non superiore ai 10 giorni”.
“La chiusura delle scuole è illegittima”, il Tar sospende l’ordinanza del sindaco
Anche dopo che il Tar si è pronunciato per sospendere l’ordinanza di chiusura della scuola, per il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè prevale la linea della prudenza e il tanto atteso ritorno in classe dopo le vacanze natalizie nel capoluogo è probabile che considerato il timore dell’arrivo del picco della quarta ondata, slitterà anche dopo lunedì 17. “Abbiamo la necessità di avere un quadro più preciso – spiega il sindaco – in modo tale che in questi giorni avremo modo di capire meglio insieme all’Asp l’andamento del Covid. È solo un fatto di prudenza. Adesso passiamo in zona arancione – aggiunge – per cui se dall’Asp avrò indicazioni di criticità relativi ai nuovi dati dell’andamento epidemiologico prenderò le decisioni possibili per tutelare la salute della comunità scolastica e di tutti i cittadini”. Per il sindaco di Agrigento, in stretto contatto con i colleghi dell’Ance e con il collega di Palermo Leoluca Orlando, sarà necessario sposare una linea comune anche in funzione della decisione del Tar, ricordando che la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute, così come certificato proprio in queste ore, dalla dichiarazione di zona arancione di ben 148 comuni siciliani, compreso Agrigento”.
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