E’ stata una mattinata intensa per i dirigenti scolastici della Sicilia dopo il provvedimento del presidente della Regione, Musumeci, che chiude le scuole primarie e secondarie di primo grado fino al 16 gennaio prossimo e le secondarie di secondo grado fino al 30 gennaio, per contenere la diffusione del coronavirus in un periodo molto delicato che ha visto aumentare i numeri di casi positivi nell’isola. Di fatto per le superiori non è una novità. I dirigenti delle primarie e delle secondarie di primo grado hanno dovuto, insieme al personale scolastico, riorganizzare la didattica a distanza già sperimentata durante il lockdown dello scorso anno. Presidi che non ha mai smesso di lavorare, a ritmi intensissimi, cercando di tenere le fila di tutto. Luigi Costanza è dirigente scolastico del più numeroso istituto di Agrigento, il Rita Levi Montalcini di Agrigento che comprende 8 plessi tra villaggio Mosè, Peruzzo e San Leone. ” Il programma di didattica digitale integrata che abbiamo messo a punto – dice il dirigente del Montalcini- ci permetterà di utilizzare già da lunedì gli strumenti che abbiamo imparato come sistema e di usarlo come un di più, di cui la scuola si è dotata”. Ma la Dad ha in sé dei limiti che si fanno sentire. La scuola si fa – lo sappiamo da anni e anni – non solo trasferendo le conoscenze, ma facendolo dentro un clima di relazioni. Questo è molto ridotto stando ognuno a casa propria. Detto ciò, in questo momento non è possibile fare di più e meglio. “La speranza- conclude il dirigente scolastico del Montalcini- è che il 18 gennaio si possa ritornare con la didattica in presenza”.
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