Lancette del tempo enoico indietro nel tempo di circa 6.000 anni. É agrigentino il vino più antico del mondo e a confermarlo sono i residui chimici rimasti su una giara ritrovata in una grotta del Monte Kronio ( o San Calogero), ad una sessantina di chilometri da Agrigento. Qui si trovano il Santuario di San Calogero del XVI secolo, l’Antiquarium e diverse grotte di origine carsica, sfruttate nell’antichità per fini terapeutici. Le tracce di acido tartarico e sali di sodio, sono state intrappolate dalla terracotta non smaltata delle giare ritrovate, e sono la conferma della presenza di vino, in quanto ingredienti tipici della bevanda fermentata. All’interno della grotta, erano presenti anche altre giare con probabili tracce di cibo. Segno che il luogo era sicuramente usato per rituali di divinazione. A condurre le analisi è stato un gruppo ricerca coordinato dall’archeologo Davide Tanasi dell’Università della Florida Meridionale, in collaboraziione col Cnr, l’Università di Catania e gli esperti della Soprintendenza di Agrigento.
Giorgia Gibilaro