Lo scontro giudiziario tra Siciliacque SpA, società che gestisce il sistema di approvvigionamento idrico all’ingrosso in Sicilia, e Aica, l’Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini gestore del servizio idrico integrato per gran parte della provincia, si arricchisce di una nuova puntata. Siciliacque ha attivato il pignoramento di 2.280.721 euro ad Aica. Ma il debito è molto più importante, circa 19 milioni di euro. Aica è già in difficoltà, anche a causa di quei Comuni soci che non pagano, il cui credito ammonta a quasi 6,5 milioni di euro.
E c’è già, fermo restando il pignoramento disposto dal tribunale, chi come il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, chiede al presidente della Regione, Renato Schifani, il commissariamento dell’Aica per garantire la continuità del servizio idrico integrato. E’ del 30 aprile dello scorso anno il decreto ingiuntivo, notificato il 22 maggio, del tribunale che imponeva ad Aica, in favore di Siciliacque, di pagare 18.961.184 euro, oltre interessi di mora. Il primo luglio, Aica ha notificato un atto di opposizione e la prima udienza s’è tenuta all’inizio dello scorso dicembre. Il giudice ha concesso una provvisoria esecuzione parziale del decreto ingiuntivo per 2 milioni di euro.
Siciliacque ha quindi, all’inizio dell’anno, chiesto con forza il pagamento. Aica è stata citata, davanti al giudice dell’esecuzione, per il 30 giugno prossimo. Ma non è stata la sola. Siciliacque ha dichiarato infatti, forse perché consapevole del fatto che dall’Aica non c’è nulla da prendere, di voler sottoporre a pignoramento le somme, a qualsiasi titolo.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp