Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha istituito, con proprio decreto, una commissione tecnica per verificare l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione e automazione della rete idrica di Agrigento. La decisione è stata presa nel bel mezzo di una maxi inchiesta su appalti e tangenti della Procura di Agrigento e della Squadra Mobile e e sui ritardi denunciati dagli inquirenti nella realizzazione dell’imponente opera cittadina. Il provvedimento nasce anche dall’esigenza di garantire un monitoraggio costante dell’opera, considerando l’emergenza idrica che sta colpendo la città, l’urgenza di rispettare i tempi contrattuali per tutelare la popolazione. Sabato scorso, il procuratore capo Giovanni Di Leo rivolgendosi alla cittadinanza ha detto: “I ritardi sui lavori non sono dovuti alle indagini”.
L’organismo, che opererà a titolo gratuito, è composto da: Salvatore Caruso, ingegnere capo del Genio civile di Palermo; Maurizio Vaccaro, ingegnere capo del Genio civile di Siracusa; Francesca Marcenò, dirigente dell’Ufficio legislativo e legale; Francesco Morga, funzionario direttivo del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti. La Commissione dovrà completare le attività di verifica entro 30 giorni e avrà il compito di verificare l’avanzamento finanziario, procedurale e fisico dell’opera rispetto alla tempistica stabilita contrattualmente, anche al fine dell’eventuale azione di rescissione del contratto da parte della stazione appaltante. Per l’intervento, finanziato con le risorse Fsc 2021-2027, la Regione ha anticipato 10 milioni di euro per accelerare l’avvio dei lavori.
Ad aggiudicarsi l’appalto è stato un raggruppamento d’imprese con un ribasso del 30,33 per cento sull’importo a base d’asta. Da contratto, la consegna dei lavori è prevista a 12/18 mesi dall’avvio.
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