Il Senato ha autorizzato il processo all’ex ministro Matteo Salvini per la vicenda della nave della Ong spagnola “Open Arms”, sequestrata il 20 agosto dello scorso anno a Lampedusa, con tanto di sbarco di migranti, per decisione del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e procuratore aggiunto Salvatore Vella. Il fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, era stato aperto per omissione e rifiuto di atti d’ufficio e per sequestro di persona.
Secondo Patronaggio la mancata evacuazione della nave della Ong spagnola, che aveva salvato due gruppi di migranti, avrebbe messo a rischio “la sicurezza dei migranti a bordo, dell’equipaggio e delle stesse forze di polizia impegnate a garantire la sicurezza in mare”.
Il 29 agosto dell’anno scorso, il Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, convalidò il sequestro.
In Senato i favorevoli all’autorizzazione sono stati 149, i contrari 141. “Vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita – dice il leader della Lega Matteo Salvini, dopo il voto di Palazzo Madama – guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso”.
Poi ha citato la Carta e Einaudi: “Mi tengo stretto l’articolo 52 della Costituzione (‘la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino’) e ricordo le parole di Luigi Einaudi, ‘quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra’. Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori”.
La nave venne restituita però alla Ong perchè per il giudice, e nel frattempo spostata a Porto Empedocle, dove rimase però ferma per decisione della Guardia costiera, che aveva disposto il fermo amministrativo per gravi anomalie relative alla sicurezza della navigazione.