La sanità, le infrastrutture, la città di Agrigento e le sue difficoltà, il lavoro e gli appelli ai cittadini: sono gli argomenti al centro di una intervista con il segretario generale della UIL agrigentina, Gero Acquisto.
-“La sanità è un diritto”, partiamo da questa frase che ha caratterizzato la mobilitazione dello scorso 17 giugno del cartello Sociale, composto da Cgil, Cisl, Uil e ufficio di pastorale diocesano. Si parla da tempo delle criticità che attanagliano la sanità agrigentina. A distanza di oltre tre mesi da quella mobilitazione, è cambiato qualcosa?
Il successo della mobilitazione organizzata dal Cartello Sociale è stato in primis il grado di sensibilizzazione e coinvolgimento degli abitanti della provincia di Agrigento, cosa non scontata; in secondo luogo lo sforzo nell’individuazione delle possibili soluzioni da sottoporre all’attenzione dei responsabili competenti sono stati passi avanti di un percorso ancora lungo e tortuoso. La difesa del diritto alla salute richiede costante impegno e la mobilitazione di giugno non è stata altro che la prosecuzione della lotta che negli ultimi anni il Cartello Sociale ha portato avanti con determinazione. La sanità pubblica necessità risorse ingenti e non tagli al personale e definanziamenti. Siamo arrivati a rivolgere un appello al Capo dello Stato e non ci fermeremo di certo.
-Altro tema “scottante” per il territorio è quello delle infrastrutture. Quale è il suo punto di vista sulla realizzazione di un aeroporto?
Lo scalo aeroportuale agrigentino è sempre più una necessità in quanto si inserirebbe in un triangolo equidistante che aiuterebbe tutta la Sicilia a distribuire meglio il traffico e rimedierebbe anche all’isolamento scandaloso in cui versa la provincia di Agrigento. Come Cartello Sociale rappresentiamo la voce di tutte le persone che per via della posizione geografica sfavorevole della provincia intraprendono veri e propri viaggi della speranza. Per non parlare della tanto decantata vocazione turistica della futura capitale della cultura irrimediabilmente penalizzata da infrastrutture inesistenti. Gli agrigentini hanno il diritto di spostarsi liberamente e agevolmente, per questo motivo continueremo, uniti a tutti i protagonisti del territorio, a chiedere a gran voce dignità e strutture adeguate che permettano una migliore circolazione.
–Tante lamentele sulle condizioni in cui versa la città di Agrigento. La Uil è più volte intervenuta, in merito, cosa vorrebbe dire agli amministratori?
La città di Agrigento è sporca e tutto ciò non è decoroso né per i cittadini che pagano le tasse né per una città che si appresta ad essere la capitale della cultura. Gli amministratori devono porre l’attenzione non solo sulla raccolta ma anche sul controllo vigile della città piazzando più cestini, potando gli alberi, multando severamente chi ancora non conosce le regole del vivere civile. Non possiamo permetterci altri turisti che vanno via facendo una cattiva pubblicità alla nostra città.
– Come sindacalista ha , magari più di altri, il polso della situazione economica e occupazionale in provincia. Qual è ad oggi?
In provincia di Agrigento purtroppo la situazione economica, e di conseguenza quella occupazionale, continua ad essere pessima. Ogni giorno assistiamo a fallimenti di aziende, migliaia di vertenze , contratti farlocchi, salari troppo bassi. Viviamo in un territorio che necessita di forti investimenti e di un piano di rilancio economico importante.
–Rigassificatore di Porto Empedocle: di questi giorni l’approvazione del decreto di proroga per la realizzazione dell’infrastruttura. Cosa ne pensa?
Da quando è stato presentato il progetto nel 2004 sono passati 19 anni, per la transizione energetica si prevede un consumo di gas di almeno altri 20 anni. Dunque costruire il rigassificatore, che era passato attraverso un iter autorizzativo molto complicato e stringente,era un’opera strategica e lo è ancora di più adesso con la crisi internazionale per diversificare le fonti di approvvigionamento.
-Nelle scorse settimana, il Cartello sociale di Agrigento ha lanciato un appello: “I cittadini denuncino ogni forma di illegalità”. Cosa vi ha spinto a farlo?
Il lavoro svolto e i segnali chiari posti in essere dal questore di Agrigento ci hanno spinto a lanciare un appello. Il cartello sociale fa parte della rete di attori del territorio che possono dare una spinta alla società civile per la presa di coscienza collettiva . E’ fondamentale mettere in campo forme adeguate di collaborazione da parte dei cittadini, che significa non voltarsi dall’altra parte, ma segnalare e denunciare alle autorità qualsiasi forma di illegalità e di prevaricazione, proveniente non solo dalla criminalità organizzata ma anche da quella comune. Solo così, con l’aiuto di tutti sarà possibile agevolare il lavoro prezioso che già svolgono le forze dell’ordine e quindi contrastare lo spaccio delle droghe, evitare tutte le forme di movida violenta e rendere più sicure le città della nostra provincia.