“L’insabbiamento porto turistico di San Leone ad Agrigento ha ridotto il fondale a soli 50 cm di profondità in gran parte dell’area di uscita, rendendo la navigazione estremamente rischiosa e limitando l’accesso alle imbarcazioni”
L’allarme vie lanciato in questi giorni dal giovane agrigentino Adriano Varisano, portavoce da cinque anni del gruppo facebook “Porto San Leone”, seguito da oltre cinquecento aderenti, molti dei quali sono proprietari di barche che alloggiano nel porticciolo del lido agrigentino.
“La profondità insufficiente del fondale, aggravata da fattori meteomarini e maree, espone le barche a incagli e danni strutturali”, sostiene Varisano.
La Capitaneria di Porto– Guardia Costiera di Porto Empedocle ha già interdetto una parte dello specchio acqueo con un’ordinanza del 4 febbraio 2025, segnalando l’inadeguatezza delle condizioni per garantire transiti sicuri.
Secondo l’opinione di molti naviganti il restringimento della zona navigabile limita l’accesso non solo ai diportisti locali, ma anche ai turisti nautici, componente chiave per una città che punta sul turismo culturale e marittimo.
Il porto di San Leone è un hub fondamentale per la nautica e il turismo costiero. La sua inutilizzabilità rischia di vanificare gli sforzi per posizionare Agrigento come meta internazionale, soprattutto in un anno in cui la città dovrebbe attrarre visitatori con eventi culturali di rilievo.
Le infrastrutture portuali, parte integrante del patrimonio marittimo locale, non possono trascurate.
“Chi conosce il pericolo usa questa entrata per io porticciolo anche come uscita, ma di norma in una tale infrastruttura si entra con la barca dal lato destro e si esce da quello sinistro. Non accade così a San Leone, dove si è costretti al doppio senso, con rischi immaginabili. Ma se così cercano di ovviare al problema i locali e chi conosce tale situazione, non faranno altrettanto i turisti occasionali che non sanno della riduzione del fondale a soli 50 centimetri di profondità e potrebbero trovarsi in difficoltà”, aggiunge Andrea Varisano.
Il problema si era presentato già lo scorso anno ed era stato segnalato, ma quest’anno si è aggravato
Nonostante l’allarme lanciato già a febbraio 2025, il dragaggio urgente non è stato ancora avviato.
La trascuratezza verso il porto mina la credibilità di Agrigento, già criticata per ritardi nella pianificazione e carenze infrastrutturali di vario genere
Il dragaggio immediato, secondo gli esperti, è l’unica soluzione per ripristinare la profondità minima di sicurezza (stimata almeno a 2-3 metri per la navigazione turistica). Senza un intervento rapido, il porto rischia di diventare completamente inaccessibile, con danni economici irreparabili.
L’Ordinanza del 4 febbraio 2025 emessa dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, basata su rilievi basi metrici, mette in evidenza che il fenomeno di sedimentazione ha ridotto la profondità del fondale a soli 50 cm in gran parte dell’area di uscita del porto, rendendo la navigazione pericolosa. La profondità residua, variabile a causa di condizioni meteomarine, vento e maree, è insufficiente per garantire transiti sicuri, con alto rischio di incagli o danni alle imbarcazioni. Pertanto è vietato il transito e l’ormeggio in una porzione dello specchio acqueo del porto, identificata come critica a causa del restringimento della zona navigabile. Si tratta di limitazioni temporanee per tutte le imbarcazioni, con eccezioni solo per emergenze o operazioni autorizzate.
L’ordinanza infine sottolinea l’urgenza di interventi strutturali, come il dragaggio, per evitare la totale inagibilità del porto. La necessità di tali lavori è stata segnalata dalla Capitaneria di Porto all’ente competente, l’assessorato regionale territorio e ambiente, servizio demanio.Negli ultimi anni il porticciolo turistico di San Leone, ad Agrigento, è stato oggetto di diversi interventi di riqualificazione e restyling, resi necessari dal progressivo degrado delle strutture, in particolare a causa delle mareggiate che hanno danneggiato il molo di ponente e altre infrastrutture portuali.
I principali lavori, finanziati dal Governo regionale con uno stanziamento di 1,2 milioni di euro, sono stati aggiudicati nel novembre 2021 all’impresa Comar srl di Agrigento. Gli interventi hanno incluso: riparazione del muro paraonde e della scogliera a protezione del molo di ponente; sostituzione della pavimentazione e delle ringhiere danneggiate; realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione del molo di ponente; opere di arredo urbano (panchine, fioriere, sistemazione dei blocchi prefabbricati adibiti a servizi igienici); miglioramento delle aree di parcheggio e dei servizi per visitatori e turisti
Il progetto, redatto dal Genio Civile di Agrigento, puntava anche a trasformare il molo di ponente e il piazzale nord in un vero e proprio belvedere, rendendo la zona più fruibile sia ai cittadini che ai diportisti, con la possibilità di passeggiare e sostare godendo della vista sul porto e sui servizi dei chioschi bar.
I lavori, assegnati prevedevano una durata di circa sei mesi, con l’obiettivo di restituire sicurezza ed efficienza a un’infrastruttura strategica per la costa meridionale della Sicilia e per il turismo nautico agrigentino.
Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, noto diportista, ha più volte dichiarato di voler rilanciare il porticciolo di San Leone e di considerare il suo recupero una priorità per la città. In occasione dell’avvio dei lavori, Miccichè ha sottolineato che la riqualificazione del porticciolo era uno degli obiettivi principali del suo mandato, dichiarando: “Finalmente si sta concretizzando ciò che volevo per Agrigento: un porticciolo fruibile, una ristrutturazione specialmente del molo di ponente dove le mareggiate hanno creato seri danni alla pavimentazione, ringhiere, impianti elettrici e illuminazione”.
Il sindaco ha inoltre evidenziato come, subito dopo il suo insediamento, abbia effettuato sopralluoghi e avviato una conferenza di servizi con il Genio Civile, accelerando la progettazione e l’iter amministrativo per arrivare rapidamente all’appalto e all’inizio dei lavori. Miccichè ha promesso che il nuovo porticciolo sarebbe diventato un punto di riferimento non solo per la nautica da diporto, ma anche per la cittadinanza e il turismo, con spazi pubblici rinnovati e una migliore fruibilità dell’area portuale.
Nonostante ciò il porticciolo agrigentino continua a presentare diverse criticità e ad ogni stagione estiva non mancano le segnalazioni di cittadini e diportisti insoddisfatti,
Il sindaco ha proposto di inserire la riqualificazione del porto nel programma “Acqua” di Agrigento 2025, collegando il patrimonio culturale della Valle dei Templi con il turismo nautico.
Finora, però, il progetto non è stato incluso ufficialmente negli eventi culturali finanziati.
Il porto di San Leone rimane un simbolo delle contraddizioni tra proclami politici e azioni concrete.
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