Ristrutturare o abbattere? Per mesi, quest’anno, si è svolto un dibattito sulla possibilità di non ristrutturare il viadotto ma di abbatterlo costruendo una viabilità alternativa. Ma l’Anas – come detto – lo sta ristrutturando. Gli interventi previsti sul viadotto Morandi, Akragas I e II della statale 115 Quater, dovrebbero terminare nel 2021 con un costo di circa 30 milioni di euro.
Il Sindaco di Agrigento Calogero Firetto, ha convocato un vertice per discuterne: il prossimo 7 settembre alle 11, nella sala Giunta del Comune, saranno presenti, oltre ai vertici di ANAS, rappresentanti della Soprintendenza dei Beni Culturali, l’ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, il Genio Civile e il Libero Consorzio di Agrigento. Si valuterà l’ipotesi della demolizione e di costruire un percorso alternativo. Una teoria molto cara al sindaco di Agrigento. L’ipotesi della demolizione non è da escludere, purché ci siano soluzioni alternative valide e risolutive , non come quella del ponte Petrusa per capirci . Fa rabbia e tristezza in questo momento pensare a come l’Europa tutta abbia cambiato passo. Porti, aeroporti, alta velocità , autostrade , nuove infrastrutture e perfino stadi. In Italia invece piangiamo ancora su vecchie opere che ci cadono addosso .
La verità è, come ricordano anche autorevoli giornalisti della stampa nazionale, che viviamo in un paese costruito negli anni 60, abbandonato dagli anni 90, che ha cominciato a sgretolarsi negli ultimi 10 anni. E la ragione è che abbiamo smesso di credere nel progresso. Mentre nel resto di Europa hanno cambiato passo, in Italia facciamo i conti con l’ambiente, l’austerità, i comitati dei cittadini, la Corte dei conti, la lotta agli sperperi e alla corruzione. C’è sempre una buona ragione per non fare nulla. Di questo cedimento strutturale, come ricordano i giornali, è una triste testimonianza la polemica politica che si è accesa mentre ancora si tiravano fuori i morti.