Un’operazione di recupero della memoria storica che mira a restituire ad Agrigento il proprio passato, creando una continuità tra la costa e la Valle dei Templi, rapporto che nel tempo ha subito una frattura. È il progetto di riqualificazione dell’area della foce del fiume Akràgas affinché diventi un museo all’aperto dell’antico porto.
L’area della foce è abbandonata e massicciamente urbanizzata. Il fiume è parzialmente inquinato e non più navigabile. Una condizione che non rende onore ad un luogo che è stato , invece, elemento prolifico per la nascita dell’antica Akràgas e, ancora oggi, luogo naturalistico unico.
La foce ospitava, al suo interno, il porto dell’antica colonia greca che ne ha consentito la nascita. Per questo valore i greci consideravano il fiume una divinità. Il progetto è stato elaborato dal Libero Consorzio comunale di Agrigento, in condivisione con il Comune, la Soprintendenza e il Parco Archeologico e interesserà tutta l’area della foce e lo storico locale della focetta. Il contratto dell’appalto è stato firmato e i lavori stanno per essere avviati. Il 19 maggio nella sala Giglia, sede del Consiglio Provinciale, sarà presentato il progetto esecutivo, alla presenza dell’Assessore Regionale ai Beni culturali ed identità siciliana , Francesco Paolo Scarpinato, e delle altre autorità.
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