Sono state le denunce del consorzio Ati che si occupa di rifiuti ad Alassio – in Liguria – a fare scattare il blitz che ha portato martedì scorso all’arresto di un imprenditore del settore rifiuti.
Le ditte che hanno denunciato le pressioni sono Ecoseib e le agrigentine Icos e Ecoin rappresentate da Giuseppe Gaglio e Gaspare Calabrò ed assistite dall’associazione antiracket “Libero Futuro” di Agrigento.
L’indagine, condotta dai pm Chiara Venturi e Massimiliano Bolla e portate avanti dai poliziotti della Squadra mobile di Savona e Genova, vede al centro una presunta tangente da 96 mila euro. Di questa somma sono stati effettivamente consegnati, in un incontro al quale era presente la polizia giudiziaria, 16 mila euro in contanti.