Nei giorni scorsi un incontro nell’aula del consiglio comunale di Agrigento, tra amministrazione e associazioni dei consumatori, per discutere sullo “scottante” tema dei rifiuti, anche in vista, il prossimo anno, della scadenza del contratto per l’affidamento del servizio di gestione. Adiconsum, Ilenia Capodici, Manlio Cardella dell’unione consumatori e Cittadinanza Attiva con Pippo Spataro da un lato apprezzano l’apertura da parte dell’amministrazione, dall’altro auspicano in una fattiva collaborazione “nell’interesse esclusivo dei cittadini e delle famiglie agrigentine”, scrivono in una nota. “Se non si supereranno però tutte quelle difficoltà che patiscono e lamentano gli agrigentini- continuano i tre- se non si conosceranno le reali intenzioni di come si intende proseguire a proposito del nuovo bando, se al tavolo di confronto non saranno presenti tutte quelle categorie che sopportano un maggiore costo della tari, trattandosi ad esempio di utenze commerciali, il confronto sarà fine a se stesso e non porterà a nessun tipo di risultato. Il contratto in essere è completo per quanto attiene ai servizi che l’azienda avrebbe dovuto fornire, il problema è che non è stato rispettato in toto, in quanto a detta delle aziende , il personale in forza non sarebbe stato sufficiente per poter espletare servizi quali lo scerbamento e la pulizia periodica delle strade. La verità è che le ditte , hanno utilizzato un numero imprecisato di personale nel corso degli anni per rispondere solo ed esclusivamente a logiche clientelari. Certo, sarebbe importante, ad esempio, inserire nel nuovo bando oltre al numero, anche l’elenco nominativo del personale che si occuperà della gestione dei rifiuti nel nostro comune, a scanso di equivoci e fraintendimenti. Il rapporto costo /qualità del servizio deve comunque prevalere su qualsia logica”.
La proposta avanzata dal sindaco di Agrigento sarebbe quella di posizionare delle campane di prossimità che funzionino attraverso l’uso di una scheda: “Potrebbe essere una proposta utile ai fini di dare ai cittadini la possibilità del conferimento h 24- commentano le associazioni dei consumatori- senza dover rispettare un calendario di raccolta che spesso crea accumuli di rifiuti all’interno delle abitazioni, condizionando anche le nostre scelte alimentari. Ma a quali costi? Ci convince ma vorremmo comprendere quanto inciderà un tale investimento sulle famiglie agrigentine. Il sindaco vorrebbe, inoltre, scindere il servizio di igiene ambientale da quello della raccolta dei rifiuti, potrebbe essere una soluzione in termini di una maggiore attenzione circa la pulizia delle strade , lo scerbamento e la disinfestazione programmata e non invece improvvisata, purché ciò non comporti un maggiore costo per il cittadino. Siamo stanchi che si prendano ad esempio città come Milano, Varese Trieste, per proporre esempi e modelli di raccolta differenziata, standardizzati ,di pensare in grande , immaginando di realizzare impianti “fantasmagorici” ciò che i candidati a sindaco ci propinano ad ogni campagna elettorale , per poi invece ritrovarci in una situazione igienico sanitaria, quale quella attuale, in cui versa Agrigento”. Capodici, Cardella e Spataro invitano un maggiore controlli dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, raccolta differenziata, pulizia del suolo e servizi di igiene urbana. “Si parla troppo spesso di incivili che sporcano, micro discariche sparse in tutta la città- affermano- il tutto a carico della collettività di coloro che pur rispettando le regole, pur differenziando nel modo corretto si trovano a pagare un maggiore costo per chi non paga. E per chi ha sempre pagato , per coloro i quali differenziano correttamente i rifiuti , sopportando il peso di conferire i mastelli fuori dal proprio abitato , a questi cittadini, cosa rispondiamo? Fare la differenziata, e farla correttamente, significa salvaguardare il nostro ambiente, riducendo al minimo i rifiuti che per loro natura non possono essere differenziati e che sono destinati ad andare in discarica. Ed è per questo che bisogna andare nella direzione di una maggiore educazione per disincentivare chi, invece, preferisce non differenziare abbandonando i rifiuti in strada, tutelando di contro chi invece fa la raccolta differenziata attraverso incentivi economici che derivano dalla vendita dei rifiuti, per il riciclo. Quindi, sapere quali azioni sta mettendo in campo l’amministrazione per contrastare l’evasione della tari comporterebbe in termini economici, una diminuzione del carico fiscale a carico dei contribuenti onesti e li spronerebbe a fare sempre meglio. È importante quindi cambiare passo, ripensare all’intero sistema, proprio come l’Europa ormai ci indica, e ormai ci impone da anni”.
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