Ex difensore biancazzurro degli anni Ottanta, simbolo di serietà e passione: l’Akragas e Agrigento lo hanno ricordato con un tributo toccante
Momenti di grande emozione allo stadio Esseneto prima del fischio d’inizio di Akragas – Vigor Gela, dove la società biancazzurra e il pubblico presente hanno reso omaggio a Massimo Quercioli, ex difensore dell’Akragas scomparso di recente a 67 anni.
Sul terreno di gioco, accanto ai dirigenti biancazzurri — il presidente Salvatore La Porta e Salvatore Falzone, responsabile della parte economica del club — erano presenti la moglie Laura, le figlie Sara e Giulia e diversi ex compagni di squadra: Peppe Catalano, Gaetano Longo, Giovanni Oddo, Gerlando Piparo e Matteo Colucci, quest’ultimo promotore dell’iniziativa e legato a Quercioli da un profondo rapporto di amicizia e di militanza calcistica.
Un momento semplice ma carico di sentimento, che ha riunito la grande famiglia dell’Akragas nel ricordo di un uomo e di un atleta stimato per serietà, carattere e attaccamento alla maglia.
Originario di San Giustino Valdarno (Arezzo), Quercioli aveva indossato la maglia biancazzurra dal 1983 al 1985, distinguendosi per dedizione e spirito di squadra, prima di proseguire la sua carriera con Arezzo, Varese, Montevarchi e Nola.
Sul prato dell’Esseneto, l’applauso del pubblico è stato lungo e sentito: un ultimo saluto a chi, con i colori dell’Akragas addosso, ha lasciato un segno indelebile nel cuore del calcio agrigentino.
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