AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » L’angolo di don Diego » Popolarismo non populismo quello di don Sturzo

Popolarismo non populismo quello di don Sturzo

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
27 Novembre 2021
in L’angolo di don Diego
Share on FacebookShare on Twitter

Don Sturzo, antifascista convinto e difensore dei principi-cardine della nostra democrazia repubblicana, vogliamo ricordarlo nel 150mo della sua nascita.

 150mo della nascita  che ricorreva ieri, essendo nato a Caltagirone il 26 novembre 1871 da Felice Sturzo e Caterina Boscarelli; morto a  Roma, l’8 agosto 1959.

Ragazzo, completate le scuole elementari,  dopo  avere studiato nei Seminari di Acireale e di Noto, nel 1888 entrava  nel Seminario di Caltagirone, dove il 19 maggio del 1894 veniva   ordinato sacerdote. Nel  1896  alla Pontificia Università Gregoriana di Roma conseguiva  il baccellierato in teologia.

Ecco nelle grandi linee  il periodo della giovinezza e formazione  culturale di don Luigi Sturzo, che avrebbe fondato nel 1919 il Partito Popolare Italiano (PPI), ritenuto da non pochi storici, uno degli eventi politici più significativi (se non proprio il più significativo) del secolo scorso.

Ma don Luigi Sturzo teneva sempre a ribadire di essere un sacerdote.

E ricordandolo a 150 dalla sua nascita, per avere chiaro questo concetto, preferiamo trascrivere quello che  scrisse Mons. Slawomir Oder, vicario generale del Tribunale ordinario della diocesi di Roma, il 24 novembre 2017  alla chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio Don Luigi Sturzo.

Una sessione del Tribunale  ecclesiastico romano che aveva lavorato a partire dal  2002, con un lungo e paziente lavoro, tra l’altro articolato attraverso l’escussione di oltre 150 testimoni. Testualmente scive: “Un lavoro notevole, come notevole è la figura di don Luigi Sturzo, il quale certamente eccelse in molti campi del sapere e dell’agire umano, in particolare della politica, ma che di se stesso usava ripetere: “Io sono sacerdote, non un politico”. Speriamo di chiamarlo presto santo”.

Comunque,  ritornando a grandi linee alla sua vita, diciamo subito che nell’ottobre 1924, per evitare di essere assassinato dai fascisti, munito di un passaporto  della Santa Sede, partiva per la Gran Bretagna, risiedendo  dal 1924 al 1940 prima a Londra, dove ebbe modo di incontrare varie volte  Gaetano Salvemini, anche lui esule, suo amico non credente che ebbe a definire  Sturzo “Himalaya di certezza e di volontà”, un uomo che  non domandava la libertà per sé, salvo poi sopprimerla  agli altri”, perché “aveva fede nel metodo della libertà, per tutti e sempre”.

Da Londra  poi a Parigi ed infine a New York,  da  dove poi, dopo la caduta del fascismo,  a conclusione della guerra, il suo ritorno in Italia, punto di riferimento per la cultura sociale cattolica –  (che attraverso uomini come, per esempio,  Giuseppe Alessi, il favarese Gaspare Ambrosini, Salvatore Aldisio) –  dà un contributo assai qualificato  e significativo alla formulazione della Costituzione Repubblicana. 

Oggi, a 150 anni dalla sua nascita, di don Sturzo credo che ci sia da riscoprire e capire meglio il suo popolarismo, espresso già nel famoso appello “Ai liberi e forti” del gennaio 1919.

Un  popolarismo, quello sturziano,  che è una cosa assai diversa dal populismo.

Si fa infatti notare – come teneva a precisare  ieri “L’Osservatore Romano” che  negli  studi  di don Sturzo “è sempre presente l’acuta avvertenza degli equivoci semantici e dei rischi totalitari che sono immanenti a un uso improprio del termine popolo”.

E ancora, sempre nell’autorevole organo vaticano, che don Sturzo  “Respingeva, quindi, l’idea che un “popolo amorfo e disorganico” potesse scambiare un temporaneo consistere come maggioranza elettorale con la legittimazione a contrastare o a combattere, sulla base di una malintesa concezione della sovranità, le minoranze e le opposizioni contrarie ai suoi interessi, pratici e ideali”.

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Previous Post

Maltempo Licata. Tardino e Pullara: ” Rimaniamo in attesa di altri interventi”

Next Post

Interrogazione parlamentare su criticità reparto cardiologia ospedale di Agrigento

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025