Hanno ignorato la richiesta dei soccorsi e, poco dopo, avvenne la strage e l’imbarcazione stracolma con almeno 520 immigrati, colò a picco provocando una strage. La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi della difesa e reso definitive 5 condanne a 1 anno e 8 mesi di reclusione ciascuno nei confronti di Matteo Gancitano, 74 anni, di Mazara del Vallo, comandante del motopesca di Mazara ‘Aristeus’ e di altri componenti dell’equipaggio Alfonso Di Natale e Vittorio Cusumano, entrambi di Mazara; Ndong Bassirou e Asfoun Yahya, di Tunisia e Senegal. Nella strage del 3 ottobre del 2013 ci furono 366 morti accertati al largo di Lampedusa.
L’imbarcazione stava per affondare e l’equipaggio del peschereccio prosegui’ senza fermarsi a soccorrere i profughi ne’ tanto meno avvisare le Autorità. L’inchiesta fu avviata sulla base delle denunce dei sopravvissuti che hanno raccontato di avere visto passare un peschereccio che, nonostante i segnali di allarme, non si presto’ a soccorrerli. Oltre ai superstiti aveva confermato questa versione lo stesso scafista dell’imbarcazione, Khaled Bensalem, 36 anni, tunisino, arrestato pochi giorni dopo e condannato definitivamente a 18 anni di carcere per omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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