Sono riprese, questa mattina per il quinto giorno consecutivo, le operazioni di ricerca della trentottenne Marianna Bello. Lo spiegamento di forze messe in campo è ancora, ulteriormente, rafforzato. Quasi raddoppiato. Impegnate numerose squadre dei vigili del fuoco con tutte le specialità (Tas, Saf, fluviali, acquatici, sommozzatori), e poi personale della protezione civile provinciale e regionale, unità cinofile, cani molecolari ed esperti addestrati per le perlustrazioni dall’alto con i droni. E da Nicolosi è arrivato anche il nucleo di soccorso alpino della guardia di finanza con l’unità cinofila. Con le ruspe e piccoli escavatori si continua a scavare, mentre più squadre continuano a perlustrare la vastissima area, lungo la vallata che da una parte conduce al depuratore di Favara e dall’altra a fiume Naro e in mare aperto.
“Ieri forse è stata la giornata più lunga, quella della speranza di un ritrovamento che però si è rivelata solo un’illusione – ha detto il sindaco di Favara, Antonio Palumbo -. Ma io intanto voglio tornare a ringraziare volontari, forze dell’ordine e corpi di soccorso che si stanno spendendo senza sosta e con un trasporto emotivo straordinario. A Favara lo Stato c’è, nella sua massima espressione. La mia gratitudine va, tra gli altri, al prefetto Salvatore Caccamo, al questore Tommaso Palumbo e al comandante provinciale dei vigili del fuoco Calogero Barbera che in questi giorni sono stati nella nostra città per coordinare e sostenere le ricerche e al capo della protezione civile regionale che su nostra richiesta ha messo a disposizione le unità cinofile molecolari. Grazie ai carabinieri della Tenenza di Favara e al luogotenente Paolino Scibetta in particolare per aver messo il cuore ogni singolo giorno, fin dal primo momento dell’emergenza. Continuiamo a cercare Marianna, lo dobbiamo ad una famiglia che aspetta risposte”.
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