“Siamo tornati al punto di partenza. Ci stanno prendendo in giro, non soltanto a noi, che abbiamo delle attività lavorative, ma anche ai residenti della zona. Questa struttura di accoglienza, era stata chiusa perché si trova in centro abitato, e avrebbe problemi di agibilità, così almeno ci è stato detto. Adesso a sorpresa, e queste cose li fanno di notte, hanno riaperto nuovamente il centro. Dicono momentaneamente. Siamo di nuovo “circondati” dalle forze dell’ordine”. A parlare Leila Li Causi, proprietaria di una clinica veterinaria, proprio a ridosso dell’ingresso del centro di accoglienza di viale Cannatello, chiuso ad ottobre scorso, e riaperto dopo un mese.
Era stato evacuato, e chiuso per ordine della Prefettura, dopo i gravi disordini scoppiati, con tanto di incendio, e il ferimento di 3 poliziotti e 2 tunisini. L’edificio di viale Cannatello, adibito a centro di accoglienza per migranti, vuoto c’è rimasto poco. Dopo gli ultimi sbarchi è scaturita la decisione di riaprirlo e collocargli una quarantina di minori, di varie nazionalità (magrebini e dell’Africa subsahariana).
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