La denuncia: “L’ennesimo lavoro fatto male, a scapito dei cittadini”
Ad Agrigento si investono milioni di euro per il rifacimento della rete idrica cittadina, ma il rischio è sempre lo stesso: interventi approssimativi, progettazioni discutibili e lavori che lasciano più dubbi che certezze. L’ultima segnalazione arriva dalla zona Stadio Esseneto, dove i cittadini osservano un dettaglio che non dovrebbe passare inosservato: le nuove valvole di servizio installate fuori dal pozzetto.
Nella foto si vede chiaramente un pozzetto in cemento — posato appena tre mesi fa — che non contiene le valvole blu, ovvero gli organi di manovra fondamentali per isolare un tratto di tubazione in caso di guasto, interruzione o manutenzione. Le valvole, invece, sono collocate all’esterno, esposte nel terreno.
«Vuoi vedere che interrano tutto lasciando fuori solo la flangia di giunzione?» denuncia la cittadina che ci ha inviato lo scatto. «Non sono un ingegnere, ma è logico pensare che, se un domani bisognerà chiudere o aprire le valvole per un intervento, non basterà aprire il pozzetto: bisognerà rompere l’asfalto, scavare di nuovo e rifare tutto da capo. Un’assurdità in piena regola».
Il dubbio — purtroppo realistico — è che il pozzetto realizzato mesi fa sia stato dimensionato male e oggi non sia più sufficiente ad ospitare le apparecchiature. Invece di rifarlo correttamente, la scelta rischia di ricadere sull’opzione più rapida ma meno sensata: interrare le valvole e lasciare il resto all’esterno, con un inevitabile aumento dei costi futuri.
Un comportamento che i cittadini definiscono per quello che sembra essere: «L’ennesimo lavoro arronzato con soldi pubblici».
La speranza, più che legittima, è che si tratti solo di una fase provvisoria del cantiere. Per questo la segnalazione verrà sottoposta anche a tecnici esperti affinché chiariscano se la configurazione vista in foto è corretta o rappresenta un errore progettuale destinato a creare disagi e spese extra in futuro.
AgrigentoOggi continuerà a seguire la vicenda.
Perché una città che investe milioni non può permettersi lavori che “sembrano fatti tanto per fare”.
E soprattutto, perché i cittadini — che pagano le tasse e subiscono cantieri interminabili — meritano trasparenza, progettazioni serie e opere eseguite a regola d’arte.
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