Un consiglio comunale aperto ai cittadini per discutere delle problematiche che affliggono la città, alla luce dell’indagine della Procura riguardo al giro di mazzette per l’appalto della rete idrica. A richiederlo sono i partiti locali (Partito democratico, Avs, Movimento 5 Stelle, Italia viva) e le associazioni che, domenica pomeriggio, hanno organizzato un’iniziativa di protesta e volantinaggio in viale della Vittoria.
La città, da sempre alle prese con la razionatura dell’acqua, ha visto recentemente aumentare del 5,4% la tariffa del servizio idrico gestito da Aica. «In alcuni quartieri l’acqua arriva ogni due settimane. Agrigento ha tariffe tra le più alte in Italia», ha dichiarato Nino Cuffaro, segretario del Pd.
Gli organizzatori evidenziano anche l’inefficienza nella realizzazione della nuova rete idrica, con lavori rallentati e impresa prive dei requisiti necessari. «Siamo indignati per la lentezza e la gestione dell’appalto», affermano i manifestanti.
Inoltre, il mese scorso è stato deliberato un aumento della Tari di circa 40 euro a famiglia, nonostante la persistente raccolta di immondizia in città.
Nel 2023 scadeva un finanziamento di 45 milioni di euro per la rete idrica, con nuove somme (37 milioni) non ancora erogate. La Regione ha anticipato 10 milioni per avviare i lavori, ma «i progressi sono minimi, con solo 200 metri di rete completati», conclude Cuffaro.
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