Resa dei conti nel PD agrigentino: nostra intervista al Segretario provinciale Peppe Zambito
Nel PD agrigentino è semplicemente resa dei conti, dopo le elezioni regionali e nazionali. A scatenare la dura risposta dell’attuale segretario in carica Giuseppe Zambito, è stato un documento politico diffuso dall’ex deputato nazionale Maria Iacono e firmato da oltre 20 esponenti del partito, tra cui il nuovo deputato regionale PD Michele Catanzaro.
Ecco i passi centrali del testo:
“L’esito del voto delle ultime elezioni regionali e nazionali richiede una riflessione approfondita e scelte coraggiose, capaci di invertire la tendenza che vede il PD nella nostra provincia accusare una sconfitta ancora più pesante di quella registrata nel resto del Paese…”
“…Dirigere un partito vuol dire anche saper capire quando è il momento di archiviare una stagione ed iniziarne una totalmente nuova e diversa dal passato, improntata all’inclusione ed all’unità ed all’apertura di chi vuol tornare a dare il proprio contributo di idee…”
Di fatto questa componente del partito ha bocciato le continue riunioni del direttivo provinciale, anche perché non concordate con l’unico deputato del territorio che non si trovava presente poiché, assente per impegni istituzionali seri. Ma soprattutto i bene informati hanno compreso che questo documento, chiede di mettersi da parte al segretario Zambito. L’interessato però non ci sta ed ha quindi rilasciato alla nostra testata giornalistica, un’intervista con la sua versione dei fatti.
Cosa c’è di quel documento politico che non ti è gradito?
Ci siamo riuniti tre volte dopo il 4 marzo, unica federazione in Sicilia a fare ciò perché abbiamo sentito la necessità di discutere e analizzare le ragioni della sconfitta elettorale. Non mi ha convinto di questo documento la necessità di renderlo pubblico.
Quale è stata tale ragione?
Visto che il dibattito interno era già avviato. Io non mi sono mai permesso di utilizzare la stampa per indirizzare il dibattito interno al partito. Ecco, mi è sembrato un atto scorretto, soprattutto perché proviene da una persona come Maria Iacono, un ex deputato che dovrebbe avere diverse ragioni per tenere a questo partito.
Questo documento di fatto chiede le tue dimissioni da segretario provinciale?
In un primo momento, in una direzione provinciale del partito, tre persone avevano richiesto le mie dimissioni. Tra queste c’era Maria Iacono. Poi debbo dire che la stragrande maggioranza del partito ha espresso la volontà che ciò non avvenisse. Comprendendo che un’azione simile, in un momento come quello attuale creerebbe solo confusione. Il congresso poi non è lontano.
Quando è previsto il prossimo congresso?
Ancora non c’è una data, aspettiamo un’indicazione del nazionale, forse anche prima dell’autunno. Per il resto questo documento che parla della sconfitta alle nazionali, paradossalmente non tiene conto che una dei candidati ad essere stata sconfitta, sia stata proprio Maria Iacono. Vorrei poi ricordare come noi avevamo già detto, in un apposito documento che con il metodo che si stava utilizzando nell’individuare le candidature, si sarebbe arrivati ad un risultato elettorale deludente. Sulla conduzione del partito mi fa incazzare che si chieda collegialità, come fino ad oggi ciò non vi sia stata. Maria Iacono ha stabilito, ha programmato, ha preteso, ed oggi viene come lei non ci fosse stata e la colpa sia solo degli altri. Questo è un atteggiamento inaccettabile.
Parole di fuoco quelle di Peppe Zambito, in un partito che è però giunto al capolinea, dove senza una rifondazione dal basso, difficilmente si potrà fronteggiare l’ondata di antipolitica oggi presente ad Agrigento, come nel resto d’Italia.
Un partito dove pezzi della società civile sono stati spesso ignorati, oppure non sono stati soddisfatti nelle loro aspettative politiche ed oggi hanno presentato il conto, come nel caso del segretario dimessosi del PD di Agrigento Silvia Licata.
Una resa dei conti che ad oggi registra il silenzio dell’altro big del partito Giovanni Panepinto, difficile comprendere i rapporti di forza senza comprendere se l’ex deputato di Bivona, ancora adesso potente nella struttura del partito, intenda sostenere o meno l’attuale segretario Zambito.
Calogero Conigliaro
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