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Home » Cronaca » Relazione Dia, nel semestre preso in esame diversi atti intimidatori

Relazione Dia, nel semestre preso in esame diversi atti intimidatori

18 Luglio 2020
in Cronaca, dalla provincia
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Nel secondo semestre preso in esame nella relazione della Dia di Agrigento, si parla anche di atti intimidatori, e non sono poi mancanti, danneggiamenti anche seguiti da incendi, per lo più ai danni di imprese. Quelli più gravi sono stati raccolti in un elenco dalla Dia: il 6 luglio 2019 a Canicattì un incendio ha colpito il capannone di una ditta di traslochi ed alcuni automezzi; il 17 luglio 2019 sono state recapitate alcune lettere di minaccia a due esponenti della magistratura in servizio presso il Tribunale di Agrigento. All’interno delle buste vi erano rivendicazioni legate alle tematiche dell’immigrazione.

L’1 agosto un esponente di vertice del Comune di Ravanusa ha denunciato l’incendio appiccato da ignoti alle strutture dell’Isola ecologica di quel Comune; il 12 agosto a Menfi ignoti hanno reciso il fusto di 200 viti presso un fondo agricolo, gestito da un consigliere comunale di minoranza; il 7 ottobre a Cammarata è stata danneggiata l’automobile del comandante della polizia Municipale; l’11 ottobre un consigliere comunale di minoranza del Comune di Palma di Montechiaro ha rinvenuto uno scritto anonimo con frasi ingiuriose; il 13 ottobre a Canicattì ignoti hanno dato fuoco a diversi automezzi della ditta appaltatrice della raccolta dei rifiuti.

Il 14 ottobre a Licata un incendio di natura dolosa ha danneggiato un deposito temporaneo di materiale d’archivio comunale; il 5 novembre un consigliere comunale di Palma di Montechiaro ha ricevuto scritte ingiuriose; il 29 novembre a Canicattì ignoti hanno danneggiato l’automobile del parroco; nello stesso comune il 14 dicembre ignoti individui hanno danneggiato l’automobile di un giornalista; messaggi ingiuriosi sono stati inviati il 17 dicembre attraverso i social media ad un giudice del Tribunale di Sciacca da parte di persone imparentate con un soggetto detenuto.

Il 18 dicembre a Favara, infine, ad una delle responsabili di una casa di accoglienza per donne maltrattate è stata recapitata una lettera con frasi minacciose.

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