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Quali sono i livelli di conoscenza dell’inglese

15 Settembre 2020
in Magazine
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Conoscere il proprio livello d’inglese è essenziale per cominciare un corso di apprendimento o, se si preferisce, perfezionamento della lingua più “influente” al mondo. Insomma, se si è alla ricerca di una scuola inglese Palermo, il primo passo da compiere è individuare il proprio livello: sono diversi i test, ufficiali o non, disponibili anche online. In questo articolo andremo a scoprire cosa significano le possibili valutazioni finali.

Va premesso che le sigle che troverete in basso sono universalmente riconosciute come le più affidabili per la comprensione di una lingua. Le ha stabilite il CEFR (Common European Framework of Reference for Languages), acronimo che in Italiano è tradotto in QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue) e sono le più indicative anche quando si usano all’interno del proprio curriculum vitae.

Sono tre le fasce, divise a loro volta in due livelli, per sei livelli totali. Il tutto senza dimenticare che esiste anche il livello A0 per coloro che non hanno mai studiato e non hanno conoscenza neppure di termini basilari in inglesi (al giorno d’oggi, estremamente raro nel nostro paese).

Fascia A (Base)

Livello A1 

È il livello più basso che si riferisce a una conoscenza elementare dell’inglese. La comprensione della lingua è limitata ad un vocabolario basico, le espressioni utilizzate sono semplici e poco strutturate. Si tratta di un livello che può essere sufficiente durante un viaggio, per bisogni “concreti” ma che in ambito lavorativo risulta insufficiente. In un dialogo, è indispensabile che l’interlocutore sia collaborativo ed è disposto ad esprimersi in modo chiaro e lentamente.

Livello A2

In questo caso si resta nell’ambito di una conoscenza elementare d’inglese ma vengono rafforzate comprensione e livello di comunicazione in situazioni o argomenti familiari. Si tratta quindi di un livello più che sufficiente per un viaggio all’estero e in dialoghi poco profondi, soprattutto quando si resta nell’ambito di bisogni pratici e concreti. Anche stavolta, però, in ambito lavorativo è un livello che viene ritenuto insufficiente per lavorare quotidianamente in contesti internazionali.

Fascia B (Autonomia)

Livello B1

Questo livello è il primo che contraddistingue un certo grado di “indipendenza” quando ci si trova ad interloquire o si è costretti ad effettuare formalità all’estero. Insomma, chi ha conoscenza B1 dell’inglese non ha pesanti difficoltà nell’esprimersi nella lingua d’Oltremanica, e può affrontare la vita quotidiana in un altro paese senza particolare supporto. Riesce a raccontare eventi della propria vita e comprende gli elementi fondamentali di un messaggio. 

Restano gli errori di grammatica o di sintassi ma in ambito lavorativo ci sono i primi sbocchi: il livello B1 è sufficiente per lavorare nell’ambito della ristorazione o anche per diventare hostess e steward. 

Livello B2

Nell’ambito della fascia di autonomia, il livello B2 acquisisce particolare rilevanza perché in questo caso si può interagire e dialogare con buona spontaneità e scioltezza, senza che l’interlocutore debba offrire sforzi per rendere la conversazione agevole. C’è una buona conoscenza, anche se non completa, del vocabolario e gli errori nella scrittura sono pochi. In ambito lavorativo si riesce ad affrontare una discussione su argomenti tecnici e già conosciuti senza problemi. Per intenderci, è questo il livello minimo richiesto per diventare ad esempio manager di un’azienda che opera all’estero.

Fascia C (Padronanza)

Livello C1

Col livello C1 si entra in un grado di conoscenza dell’inglese da “esperti”. Si parla in inglese senza pensare alla traduzione delle parole dall’italiano, le espressioni sono naturali e si riesce ad utilizzare la lingua sia in ambito sociale che professionale senza alcuna difficoltà. La conoscenza dell’idioma permette anche di analizzare un testo o un discorso più profondamente, ricavando quindi significati nascosti o doppi sensi.  In ambito professionale, si va oltre quanto normalmente richiesto per un lavoro a contatto con l’estero.

Livello C2

È quello che possono vantare le persone che hanno studiato e approfondito l’inglese o che hanno vissuto a lungo in paesi anglofoni. Si definisce, non a caso, livello “nativo”, la comprensione è perfetta, la comunicazione è naturale e si ha a disposizione un ampio bagaglio dal punto di vista del vocabolario che permette di riassumere perfettamente anche eventi o testi complessi. Nel mondo del lavoro, una persona che possiede il livello C2 di inglese è considerata a tutti gli effetti come una “bilingue” e possono essere svolte mansioni esattamente come in italiano.

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