Non sono di certo un critico cinematografico ma qualche considerazione dopo aver visto ieri sera al Cinema l’ultimo film di Ficarra e Picone, intendo farla.
Il film è un capolavoro di genialità ancorché di comicità.
Sarcastico al punto giusto, fluido nel suo andamento narrativo scanzonato ma composto, attraversato da un’ ironia sottile verso gli stereotipi della religione, dell’essere credenti solo per prassi, della “religiosità” che in tempi natalizi approda unicamente a preparare presepi viventi e non.
In maniera plastica e raffinata mette in evidenza i contrasti, i conflitti, le contraddizioni in cui spessissimo cade il cosiddetto “credente”.
Professa la carità, prepara il presepe e poi si chiude quando arriva l ‘ ora di tendere la mano a chi ha bisogno.
Ma la sagacia dei due comici siciliani è quella di non sconfinare oltre, di non buttarla in politica, di non dare a questo loro viaggio indietro nel tempo, alcuna connotazione ideologica.
Si prendono gioco ( con leggerezza e senza appesantimenti) della religiosità, “vissuta” dai più come qualcosa di teorico e mai di pratico.
Ma anche in questo sono da Oscar.
Non emerge alcun sentimento dissacrante, non viene ostentato alcun atteggiamento ateistico, sebbene il racconto sia costantemente attraversato da venature di laicità.
Lancia un un interrogativo forte, a mio avviso, il film : cos’è il Natale?
Ed a questo interrogativo, a modo loro, i due rispondono.
Il Natale, non è una semplice ricorrenza, bensì un atteggiamento di rispetto verso la vita, verso il prossimo, verso il barcone, verso la convivenza umana.
Ed il Natale non è soprattutto una data ma una modalità, una filosofia di approccio alla vita.
E c’è più Natale in questa laicità che in un’omelia di un Vescovo o in un presepe artistico organizzato da attivisti di parrocchia.
E financo la “loro” Madonna arriva a dire nel finale del racconto, che i miracoli devono farli gli uomini…
Come a voler sottolineare la necessità che l’uomo sia più autentico, più vero, meno proiettato a festeggiare le ricorrenze e più concentrato a rispettare la sacralità della vita, della vita di tutti.
Per farla in breve, zero teoria e solo pratica !!
E poi c’è sempre il leitmotiv della Sicilia e della sicilianità ( come negli altri film…) che si “intravede” dappertutto, financo in una sciarpa rosanero che inneggia ai colori del Capoluogo e che mette in risalto l’orgoglio dell’appartenenza ad una terra splendida ancorché contraddittoria nella sue innumerevoli sfumature.
Insomma un piccolo capolavoro, dove comicità, ironia, etica, riflessione, filosofia, si aggrovigliano in un’ora e mezza intensa e divertente.
🏆Cum laude!
Carmelo Sgarito
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp