Un passeggero, appena sbarcato a Punta Raisi con valigie al seguito, si affaccia trafelato nella nuova stazione ferroviaria sotto l’aeroporto Falcone e Borsellino in cerca di indicazioni per salire sul primo treno diretto per Agrigento. Non trova però nessuna insegna o altro cartello indicante la meta. Dal fondo del lungo corridoio, si ode però una voce. Un anziano si affaccia, di tanto in tanto, da un botteghino gridando ai turisti appena giunti: “Ticket office. Per Agrigento Ticket office”. Costui, si viene poi a sapere, è l’addetto dello sportello privato per la vendita dei biglietti ( allo stesso prezzo di quello delle Ferrovie): un servizio che sarebbe stato appaltato ad una agenzia privata per evitare di aprire la biglietteria. Tra l’altro questo simpatico vecchietto è l’unica persona presente e in servizio, in grado in qualche modo di accoglierti. Benvenuti nella stazione ferroviaria (più simile ad una fermata della metropolitana ) che, con due corse giornaliere nel giro di due ore e 35 minuti, dovrebbe portare migliaia di passeggeri verso la città dei templi “Capitale Italiana della Cultura 2025”. Uno spererebbe di vedere in stazione almeno una cartellonistica pubblicitaria adeguata; di poter leggere sui muri inviti allettanti a visitare la millenaria Valle dei templi e il patrimonio storico custodito nel centro città, invece nulla. Sono appena disponibili un paio di macchinette per l’acquisto dei biglietti ferroviari regionali ma nessun altro servizio: non esiste un mini bar o self service. Se uno, nell’attesa del treno, vuole bere un caffè, deve ritornare, armi e bagagli, in aeroporto al piano di sopra. Due corse al giorno per far sognare un aeroporto quasi vicino casa non sono sufficienti a convincere tutti della bontà dell’iniziativa. Il treno diretto per Agrigento non passa da Palermo Centrale ma attraversa la città metropolitana sostando nelle stazioni intermedie, una decina in tutto, come una vera e propria metropolitana di superficie. La domanda è questa: la tratta Agrigento-Punta Raisi, forse inaugurata un po’ troppo precipitosamente, non doveva risolvere i problemi e avvicinare la città dei templi al “suo” aeroporto naturale?
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