Primi giorni di scavi archeologici nella Valle : alla luce un muro perimetrale
Primo giorni di lavori archeologici nella Valle dei templi. Saranno solo gli scavi a dare certezza se ci si trova difronte al teatro greco di Agrigento o ad un’altra struttura pubblica. In ogni caso sarà sicuramente una scoperta di notevole interesse. Da lunedì mattina un gruppo di archeologi , assieme ad alcuni volontari, ha iniziato a scavare nell’area che si trova nei pressi della chiesa San Nicola, vicino al quartiere ellenistico romano. Le ricerche sono meticolose. Con dei picchetti è stata tracciata l’area. Il diametro è lungo 80 metri. Gli indizi che si tratta del teatro ci sono tutti, ma c’è pure la consapevolezza che molti dei resti possano essere andati distrutti o addirittura portati via in passato e che il sito sia stato utilizzato come una sorta di “cava” cui attingere per la costruzione di altri edifici di epoca più moderna. Sul posto da ieri mattina è stato un via vai di gente. Studiosi, semplici cittadini. Tutti curiosi di intravedere qualcosa che possa ricondurre alla struttura teatrale. Al momento riaffiorano solo delle pareti perimetrali. Si tratta, dicono gli archeologi, della fondazione della struttura.
“Il teatro è qui ed era magnifico” – dice Salvatore Bottone. Il medico è uno dei curiosi che ha voluto vedere le prime operazioni di scavo. “E’ una ricerca che dura da secoli – ma sono convinto che è la volta buona. Che ci sia un edificio lo dicono prove di evidenza scientifica”. Prudenti, ma non troppo, gli architetti, gli archeologi, i professori del Politecnico di Bari, che seguono palmo a palmo le opere di scavo. “L’archeologia impone, esige rigore e quindi nessuno può dire che sia certo” – afferma l’architetto Antonello Fino dell’Università di Bari, anche se questa volta secondo gli esperti c’è davvero l’occasione perché sia la volta buona.
Gli scavi sono coordinati dal Parco archeologico di Agrigento, che è diretto da Giuseppe Parello, e dallo staff tecnico scientifico dell’unità operativa archeologica guidata da Carmelo Bennardo e composta dalle archeologhe Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello e Maria Serena Rizzo. La direzione scientifica è condivisa con il Politecnico di Bari, la cui equipe è diretta dall’architetto Monica Livadiotti e dall’archeologo Luigi Caliò, oggi docente all’università di Catania. “Il timore è che abbiano portato via i lastroni per costruire case, mura, altre strutture di epoca successiva a quella della città greca – dice Alice, una cittadina che è venuta qui ad osservare gli scavi da vicino. Anche lo scrittore Andrea Camilleri, cittadino onorario di Agrigento ha commentato al telefono con il sindaco della città, Lillo Firetto, l’individuazione dell’area in cui verosimilmente si dovrebbe trovare l’antico teatro di Akragas.
“Trovo questa notizia davvero straordinaria, che porrebbe fine a decenni e decenni di ricerche senza esito. Doveva essere una cosa meravigliosa, la bellezza dell’antica città di Akragas! Sono anch’io esultante e commosso come agrigentino all’avvio della Campagna di scavi consapevole che tutto ciò non potrà che portare benefici ad Agrigento”. L’emozione è tanta, la voglia di scorgere un gradone, la scena o magari l’orchestra. Per questo infatti l’Ente Parco ha stabilito dei giorni di visita. Tutti potranno assistere agli scavi che avranno la durata di due mesi, entro quel periodo si spera di portare alla luce ulteriori indizi, utili ad affermare con certezza difronte a quale edificio ci si trovi davanti. (DV)