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Home » Cultura » Preziosissimi manoscritti e volumi tornano alla biblioteca Lucchesiana

Preziosissimi manoscritti e volumi tornano alla biblioteca Lucchesiana

Redazione Di Lorenzo Rosso
11 Marzo 2022
in Cultura, Cronaca, dalla città
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Sono stati ufficialmente riconsegnati dall’Arma dei Carabinieri, Sezione Tutela del Patrimonio Culturale, due preziosissimi manoscritti del quindicesimo secolo e tre volumi del diciottesimo secolo, sottratti, in passato, al patrimonio della biblioteca Lucchesiana. 

“Si tratta di un momento particolarmente importante – spiega il direttore della biblioteca Lucchesiana, padre Angelo Chillura. – Nel maggio 2021 avevamo ricevuto dall’Arma dei Carabinieri, richiesta di effettuare una verifica, relativa a due antichi manoscritti, cercando di verificare se questi ultimi avessero fatto parte della Collezione della Lucchesiana. Abbiamo quindi immediatamente fatto le verifiche richieste, ed è risultato che quei due volumi, quei manoscritti segnalati dall’Arma, non erano più presenti  nel nostro patrimonio librario. Si trattava del Sallustio con titolo “Bellum Catilinarium et Bellum Jugurthimun” manoscritto miniato su pergamena a Firenze intorno al 1440, 1450 e di Pseudo-Cicerone con il titolo “Ars Nova” anch’esso un manoscritto su pergamena firmato da Bonaccorso da Pesaro nel 1435. Facendo le verifiche – continua il direttore della Lucchesiana, Chillura – abbiamo potuto constatare quello che poi abbiamo inserito nella nostra denuncia di sottrazione e cioè che questi due manoscritti erano certamente presenti presso la Biblioteca Lucchesiana fino alla fine del 1800. Una delle importanti testimonianze è fornita da Luigi Pirandello quand’era studente di filologia a Roma. Pirandello venne infatti invitato dal suo professore Ernesto Monaci, a compilare un elenco dei manoscritti presenti alla Lucchesiana. Lo studente Pirandello venne dunque in biblioteca; visionò le opere e fece un elenco che spedì al suo professore. In questo elenco, che oggi è custodito in originale nella biblioteca comunale di Palermo, Luigi Pirandello citava tra gli altri, proprio questi due manoscritti: il Sallustio e lo Pseudo-Cicerone. Tra l’altro, quanto il futuro Premio Nobel trascrive il titolo del manoscritto del Sallustio, tra parentesi aggiunge una nota personale: “bellissimo”. Un commento che denotava l’entusiasmo nel giovane Pirandello per quest’opera. Poi, su queste sottrazioni librarie, vi fu un lungo periodo di silenzio che perdurò durante le due guerre del Novecento che coincideva anche con un periodo di difficoltà economiche da parte della biblioteca. Alla fine della seconda guerra mondiale – continua padre Chillura – alla biblioteca Lucchesiana prese servizio la dottoressa Angela D’Aleo Lattanzi, sovrintendente per i beni librari della Sicilia occidentale, chiamata in aiuto al bibliotecario Ravanà. Venne per mettere ordine, subito dopo il conflitto, alle opere preziosissime custodite dalla biblioteca e quando, nel fare la catalogazione, la sovrintendente si accorse che mancavano questi manoscritti, nel 1945 fece una circostanziata denuncia al Ministero dell’Interno, sezione Opere Antiche. Poi non si ebbero più notizie fino ad oggi, quando l’Arma dei Carabinieri intercetta queste due preziosissime opere e, dopo varie operazioni, finalmente sono stati riconsegnati alla biblioteca affinchè venga ricostituito il patrimonio originale dell’illuminato vescovo Andrea Lucchesi Palli. Inoltre – prosegue il direttore – sono stati anche riconsegnati alla Lucchesiana tre volumi del 1800 scritti da padre Michele Del Bono dal titolo “Dizionario siciliano italiano latino” pubblicati in un arco di tempo compreso fra il 1751 e il 1754. Anche la scomparsa di questi volumi era stata segnalata dalla biblioteca, in epoca successiva. Nello scorso Ottobre, sempre i Carabinieri, della Sezione per la Tutela del Patrimonio Culturale, vennero a conoscenza del fatto che questi volumi erano in vendita presso una libreria antiquaria. Anche questa volta la biblioteca Lucchesiana, dopo le verifiche aveva fatto denuncia di sottrazione dei volumi e in tempi brevissimi l’Arma dei Carabinieri è riuscita a recuperare questi volumi.

Questa cerimonia segue un altro momento importante. Sempre ad opera dei Carabinieri. Mesi fa, il 10 giugno del 2021 sempre l’Arma restituì alla biblioteca Lucchesiana un preziosissimo volume.  Si tratta dell’Atlante geografico del 1612 il cui autore è Ortelius. Quindi si può dire, che si tratta di una delle primissime opere a stampa che noi possiamo vantare di possedere nella nostra biblioteca. Anche questo un volume preziosissimo è stato recuperato grazie alla grande capacità d’indagine sul territorio nazionale ed estero dei Carabinieri. La cerimonia di consegna dei volumi era già stata programmata nel mese di dicembre dello scorso anno, ma per via della tragedia che colpì la comunità di Ravanusa, venne sospesa e rinviata” 

All’evento, coordinato dal direttore della Biblioteca, don Angelo Chillura, sono intervenuti per i saluti: mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento, il Colonnello Vittorio Stingo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Agrigento, il Col. Mario Mettifogo, vice comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, Roberto Sciarratta, direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento. Sono poi seguiti gli interventi del Maggiore Gianluigi Marmora, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo, che ha presentato le fasi del recupero dei due manoscritti e dei tre volumi, mentre Giovanna Iacono, esperta bibliotecaria, ha trattato l’argomento «Manoscritti miniati e volumi a stampa del ‘700. Altri tesori della collezione di Andrea Lucchesi Palli perduti e ritrovati».  A conclusione, Il comandante Paolino Scibetta, della stazione Carabinieri di Aragona e il personale del Nucleo Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale, hanno consegnato i  volumi all’Arcivescovo Mons. Alessandro Damiano e al direttore don Angelo Chillura. 

I volumi rimarranno esposti nelle vetrine della biblioteca per alcuni giorni.

LORENZO ROSSO

 

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