Al via davanti al Gup del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, è ripreso il processo a carico di sette persone (3 donne e 4 uomini), ma a causa di una notifica non andata a buon fine, ed è stato necessario aggiornare l’udienza al prossimo 30 novembre. Sette richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pubblico ministero Elenia Manno, sul presunto giro di prostituzione nel locale “Dolce vita”, nella zona industriale di Agrigento.
Il gup Francesco Provenzano aveva già rinviato a giudizio gli altri imputati. Per gli irreperibili, adesso rintracciati, l’udienza preliminare si terrà appunto alla fine del prossimo mese.
Sul banco degli imputati: Elena Acujboaei (detta Lilly), 42 anni, rumena; Maria Balan, 67 anni, rumena; Elis Ana Acujboaei, 41 anni, romena; Robert Florin Tesoi, 38 anni, rumeno; Neculai Zavache, 38 anni, rumeno; Vasile Sorin Chiriac, 50 anni, rumeno e Giovanni Corvaia, 42 anni, di Agrigento.
Le accuse nei confronti degli imputati sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio della prostituzione.
Gli indagati sono rappresentati e difesi dagli avvocati Daniele Re, Diego Galluzzo, Aldo Virone, Salvatore Bruccoleri.
Sono trascorsi oltre tredici anni dal blitz dei Carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta denominata “La dolce vita”, dal nome del locale di contrada “San Benedetto”, dove sarebbero avvenuti incontri a pagamento tra clienti e ragazze di nazionalità rumena. In particolare, scrive la Procura di Agrigento, “procacciavano e reclutavano le ragazze, medianti contatti personali o telefonici, per mezzo dei quali venivano indotte dalla allettante proposta di facili guadagni
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